Bit, Olimpiadi leva anche per il turismo

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Sport prima di tutto, ma anche turismo: le Olimpiadi invernali 2026 come occasione per far scoprire all’estero le bellezze meno note di Lombardia e Veneto attraverso itinerari studiati in collaborazione con il Fai : se ne è parlato stamane alla Bit – la borsa internazionale del Turimo in corso a Fieramilanocity – durante un incontro allo stand della Regione Lombardia, dove oltre al governatore Attilio Fontana sono intervenuti anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, il vice presidente del Fai Marco Magnifico, gli assessori allo Sport della Regione Lombardia e del Comune di Milano, Lara Magoni e Roberta Guaineri e per il Coni Diana Biachedi.

L’idea – ha spiegato il vice presidente del Fai – è quella di concentrarsi sulle località meno conosciute ai grandi flussi turistici, valorizzando le tradizioni, il patrimonio artistico e quello enogastronomico” dei borghi più piccoli fra le valli e le montagne delle Regioni – compreso il Trentino – al di fuori dai circuiti tradizionali delle grandi città d’arte, pur senza dimenticare quest’ultime che verrebbero comunque coinvolte con altre inziative dedicate. Veneto e Lombardia assieme – ha riferito l’assessore Magoni – partono già da un bacino di “100 milioni di turisti l’anno” e l’obiettivo è dunque quello di incrementare le presenze, prima, durante e dopo l’appuntamento olimpico. “Noi crediamo nell’abbinata” di queste due Regioni, ha detto Zaia, e ben vengano anche gli itinerari turistici”. Parlando della candidatura, il governatore del Veneto ha invece ribadito che “dobbiamo lavorare pancia a terra per arrivare all’obiettivo”. “Non abbiamo la vittoria in mano – ha detto – ma la nostra forza è essere compatti”. Fontana ha esortato ad “andare avanti” sulla strada finora tracciata: “un’avventura iniziata con la massima determinazione – ha affermato – e vogliamo arrivare in fondo con la stessa determinazione”. Secondo Diana Bianchedi infine un dei punti di forza della candidatura italiana sono anche prioprio le sue bellezze, artistiche e paesaggistiche: “Il valore aggiunto della nostra candidatura siamo noi”, ha detto.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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