Al Pirellone la cerimonia del premio giornalistico Sara Bianchi

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“Oggi la gente non crede più a niente e al tempo stesso è portata a credere a tutto, senza più essere capace di distinguere la verità e la realtà. Ecco perché la funzione sociale che il giornalista riveste nel lavoro quotidiano a contatto diretto con le istituzioni e i cittadini è oggi più che mai attuale e di straordinaria importanza e ben venga quindi un premio che si propone di offrire un concreto riconoscimento a coloro che con la loro attività professionale si sono distinti svolgendo una informazione di servizio che ha saputo cogliere fatti e situazioni legati all’impegno civile, sociale e umano. Oggi il giornalista riveste nella società un ruolo che deve essere educativo e formativo, riferimento importante non solo nel raccontare le notizie, ma anche nel saper fare riflettere il lettore invitandolo ad andare oltre l’apparenza e la superficialità quotidiana. Motivo per cui sosteniamo con piacere iniziative come questa, che nel riproporci la figura di Sara Bianchi ci ricordano anche la sua testimonianza e il suo impegno al servizio di una professione svolta sempre con profonda sensibilità, grande passione e senso del dovere”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi intervenendo questa mattina alla cerimonia di premiazione del Premio giornalistico nazionale intitolato a Sara Bianchi, giornalista de ‘Il Sole 24Ore’ e Segretario dell’Associazione lombarda dei giornalisti, morta a soli 45 anni.

La premiazione dei vincitori si è tenuta a Palazzo Pirelli in Sala Gonfalone, presenti anche il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, il Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna, il Presidente lombardo dell’Ordine dei Giornalisti Alessandro Galimberti, il direttore Ferruccio De Bortoli, il vicedirettore de “Il Sole 24 Ore” Alessandro Plateroti e la mamma di Sara, Silvia Barbanti.In sala anche il Presidente della Commissione Ambiente Riccardo Pase e alcuni Consiglieri regionali.
Nel suo intervento il Vice Presidente Carlo Borghetti ha sottolineato l’amicizia che lo legava a Sara e alla sua famiglia, ricordando “l’approccio professionale sempre estremamente scrupoloso di Sara nel descrivere e raccontare le notizie, dimostrando però al tempo stesso grande sobrietà e attenzione a non prevaricare mai gli aspetti umani e personali, esempio di un giornalismo di grande impegno sociale di cui oggi c’è più che mai grande bisogno”.

La giuria del Premio “Sara Bianchi”, bandito dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e giunto alla sua terza edizione, ha nominato i vincitori dopo aver esaminato gli elaborati pervenuti per ciascuna delle quattro sezioni previste dal bando: Web, Periodici, Quotidiani ed Emittenza RadioTelevisiva.

Per la sezione “Quotidiani” vincitrice è Sofia Nardi, di Galeata (FC), con l’articolo “La mia classe va al museo, il mio Cristian è disabile e non vogliono portarlo”, pubblicato sulla pagina di Forlì del quotidiano Il Resto del Carlino.
Per la sezione “Web” si è classificata al primo posto Elisabetta Invernizzi, di Como, con il servizio “Migranti Como, troppi malumori: chiude l’Oratorio degli ultimi. Il prete: decisione interna”, pubblicato sul sito Milano Repubblica.
Per la sezione “Periodici” premio a Chiara Sivori, di Chiavari (Ge), con il servizio “Allevare per resistere”, pubblicato sulla testata Quattrocolonne.
Per la sezione “Radio e Tv” infine riconoscimento a Daiana Paoli, di Trieste, con il servizio “La luce oltre le sbarre”, andato in onda su Rainews 24.

Sara Bianchi, nata a Sesto San Giovanni (Milano), negli ultimi tre anni della sua vita ha lottato contro un tumore. Cattolica, sposata con il collega della stessa testata Francesco Gaeta, esponente di Impegno sindacale unitario, era Segretario dell’Associazione lombarda dei giornalisti e vice fiduciaria regionale dell’Inpgi. Suo padre Giovanni, recentemente scomparso, è stato parlamentare e Segretario nazionale del Partito Popolare Italiano prima e della Margherita poi, e Presidente nazionale delle Acli. Sara Bianchi aveva iniziato la professione giornalistica nell’emittente televisiva milanese del Gruppo San Paolo, Telenova, per poi passare a quella de ‘Il Sole 24Ore’ quando il gruppo di Confindustria entrò nell’informazione video nazionale. Condusse la diretta durante l’attentato alle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001. Quando l’emittente fu chiusa si spostò sul web per scrivere di politica e lavorare ai video da pubblicare sul sito internet della testata.

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