La Regione Lombardia ha l’interesse ad arrivare a una tariffazione integrata valida su tutto il territorio, senza forzare i tempi e, soprattutto, rispettando gli step tecnici, che, inevitabilmente, prevede questo nuovo sistema. In modo che nessun cittadino possa essere penalizzato da eventuali aumenti che si potrebbero verificare su alcune tratte in seguito a un’introduzione non sufficientemente ragionata della tariffazione integrata.
Lo ha ribadito anche oggi, in Commissione Trasporti, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, precisando anche che la “circostanza è già stata precisata al Comune di Milano fin dal nostro primo incontro, lo scorso 2 ottobre. Questo non per un ‘capriccio’: attivare una tariffazione integrata significa ribaltare un sistema e dare la possibilità a tutte le società di dotarsi degli strumenti necessari. I tempi chiesti dal Comune di Milano, dunque, non sono sostenibili”.
Oltretutto, il servizio, al momento, in termini di riscossioni dei biglietti, è gestito direttamente dal Comune di Milano, che, oggi, introita tutti i proventi dei biglietti Atm, cosa che, “quando si parla di tariffa integrata o di piano di bacino, non può funzionare”. In pratica, dunque, questo avrebbe significato un aumento delle
tariffe con un ricavo solo per il Comune di Milano e una difficoltà per le società che eserciscono il servizio sui Comuni dell’hinterland.
Con la tariffazione integrata, per quanto riguarda il ‘venduto biglietti’, ci sarebbe un aumento del 10% su 3,2 milioni di biglietti, del 10/20% su 2,13 milioni di biglietti, del 20/30% su 835.000 ticket e del 30/40% su 435.000 biglietti, oltre a un aumento del 45/55% per 247mila abbonamenti mensili.
“Sono numeri che non possiamo trascurare – ha spiegato Terzi -, perché Regione Lombardia non avallerà in alcun modo aumenti di questo tipo per il servizio ferroviario. Non ci possiamo permettere di fare richieste del genere solo per le esigenze di un’Agenzia che fa una fuga in avanti. L’integrazione la faremo in modo da tutelare tutti. Ricordiamoci anche che la Regione ha impedito a Trenord di applicare gli adeguamenti Istat proprio perché il servizio non è quello che vorremmo, figuriamoci se, per l’esigenza di un’Agenzia, possiamo pensare di avallare un tale aumento. Il lavoro dei tecnici della Regione è finalizzato a scongiurare queste distorsioni: tariffazione integrata non deve significare aumento dei costi per i cittadini”.