Milano dedica una scuola a Umberto Eco

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Si è tenuta oggi la cerimonia di intitolazione dell’Istituto Comprensivo Statale di piazza Sicilia 2 a Umberto Eco, scomparso nel 2016.

“Per noi questo è un giorno significativo – dichiarano la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore all’Educazione Laura Galimberti, presenti questa mattina alla cerimonia – che racconta di un percorso condiviso tra la scuola, il territorio, il Comune di Milano, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e la Prefettura, che ha portato alla realizzazione di questo sogno. Un ringraziamento particolare alla famiglia di Umberto Eco, che ha permesso a una scuola di Milano di arricchirsi del nome di uno degli intellettuali più importanti del panorama culturale del nostro Paese, continuando così a mantenere viva la sua memoria e i suoi insegnamenti ai nostri cittadini più piccoli”.

L’intitolazione, alla quale hanno partecipato anche la moglie Renate e la figlia Carlotta regalando alcuni libri di Eco alla scuola e due suoi flauti, è avvenuta a seguito di una delibera approvata dalla Giunta lo scorso gennaio, che recepiva la richiesta del Consiglio d’Istituto di accostare il nome del grande scrittore e semiologo alla scuola, e dell’avallo degli Uffici Scolastici e della Prefettura.

Dopo lo scoprimento della targa, i bambini della Scuola Primaria hanno accompagnato i presenti lungo un percorso artistico realizzato da loro e dedicato proprio a Umberto Eco.

La festa è poi proseguita nella Scuola secondaria di I Grado di via Vittoria Colonna, dove gli alunni hanno messo in scena una rappresentazione teatrale e un breve concerto.

Il nome di Umberto Eco era già stato iscritto al Famedio nel novembre 2016: “Filosofo, critico, saggista, scrittore e semiologo […] – si legge nella motivazione –  è stato un intellettuale straordinario, una figura di grande rilievo nel panorama nazionale e internazionale, un uomo che ha saputo portare il prestigio della cultura italiana nel mondo. […] Nel corso degli anni insegnò anche in numerosi atenei americani, inglesi, brasiliani e francesi e ricevette 41 lauree honoris causa da università europee e americane, fino al ritiro nel 2007. […] Il suo ultimo progetto editoriale, ‘La nave di Teseo’, fu un passaggio di testimone a nuove generazioni di intellettuali, in un percorso, quello della cultura, che non si ferma mai”.

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