Legge Fornero, quota 100: in sintesi l’agognata pensione. Ma se si ha la fortuna di arrivarci come cambia la vita? Dal cliché dell’Umarell davanti ai cantieri, ai nonni tuttofare, a coloro che da quel giorno in poi se la vogliono godere proprio tutta.
A portare in scena un monologo sulla quotidianità del pensionato è Roberto Caputo. Ex dirigente del personale, Caputo ha dedicato buona parte della sua vita alla politica. Già assessore al Comune di Milano, ha ricoperto numerosi incarichi nell’amministrazione milanese e nazionale. E oggi? Oggi, da pensionato, si toglie la giacca e indossa i suoi nuovi panni. Una vita più tranquilla, vero, ma della quale fanno parte nuovi personaggi come gli amici con i quali ha creato una sorta di banda per girovagare, nuovi spazi come il quartiere dove vive e che batte palmo palmo e, soprattutto un nuovo tempo.
Tra ironia e sferzante autocritica, Caputo si cimenterà in un testo del tutto autobiografico, ma nel quale si potrà riconoscere ognuno. Al suo fianco, per la regia, Mari Rinaldi: attrice, autrice, regista e formatrice teatrale. Da quasi vent’anni si occupa di improvvisazione teatrale. Caputo non è nuovo alla creatività, scrittore ha pubblicato diversi romanzi, per lo più noir. Questo però è il suo esordio come attore. Sessantasette sono gli anni di Caputo e anche il numero dal quale prende spunto lo spettacolo, nella smorfia napoletana Il polpo nella chitarra. E se il detto partenopeo abbina all’immagine l’allusione sessuale di un polpo che desidera avvinghiarsi al corpo dell’amata, Caputo di certo si è ben avvinghiato alla sua nuova vita. Tra cantieri, gare di carrelli nei supermercati, bocce e bollicine non mancherà qualche dejavù della Milano da bere.
Appuntamento per venerdì 23 novembre, alle ore 21, in via Agordat 32 a Milano, presso Teatribù.