Concerto: Powerwolf + Amaranthe + Kissin’Dynamite
Data: 11 Novembre 2018
Location: Live Club di Trezzo sull’Adda (MI)
Foto a cura di: Marco Brambilla
Report a cura di Simone Scavo
Un Mercoledì da l…upi è quello che attende il Live Club di Trezzo, che vede da headliner una delle migliori band tedesche contemporanee per quel che concerne l’heavy/power metal, tanto che anche con l’ultimo disco “The Sacrament Of Sin” sono riusciti a raggiungere in Patria il primo posto delle classifiche di vendita. Album dopo album sono sempre più migliorati arrivando alla giusta formula su disco ed anche dal vivo si sono imposti come una delle band di maggior impatto visivo e di coinvolgimento, al pari dei Gloryhammer. Un’evoluzione che li ha portati a vette di affluenza inaspettate per questo genere musicale. Ad accompagnarli in tour ci sono gli svedesi Amaranthe, il cui ultimo lavoro “Helix” ha fatto piovere ingiustificate critiche da alcuni addetti ai lavori, che non hanno colto lo spirito del loro sound e di ciò che intenzionalmente propongono, insieme ai validi Kissin’Dynamite, dal sound tra l’hard rock e il metal, con un certo gusto nella melodia e nei cori e che al termine del loro show daranno ai loro fan una bella news: torneranno meritatamente da headliner il 10 Aprile 2019 al Legend Club di Milano. Purtroppo causa un intenso traffico e l’orario d’inizio dello show di questi ultimi sono riuscito a vedere solo l’ultima canzone, acclamata da molti presenti segno che il gruppo ha una buona base anche qui.
Una nota positiva è l’affluenza: sin dalla prima band il locale è totalmente pieno, così come il parcheggio interno è tutto esaurito. Ben 1600 persone si sono registrate alla fine, un dato molto importante per queste sonorità che dimostrano come i Powerwolf siano da considerare e da annoverare tra i big di oggi.
Amaranthe
Con sonorità ben diverse dagli altri gruppi di stasera, si presentano sul palco del Live Club pronti e senza timori per far “ballare” il pubblico con il loro metal sempre più contaminato dall’elettronica e disco, quasi industrial, nel senso più largo del genere. Tre voci ad opera della storica Elize Ryd per l’occasione con un body rosso in latex, il growler Henrik Englund e il neo entrato Nils Molin, già esperto live grazie alla carriera suoi Dynazty. Al contrario di quanto si possa pensare i tre cantanti sanno molto bene tenere il palco senza mai avere supremazia sugli altri, anche Elize è lontana dal ruolo di prima donna intorno alla quale gli altri ruotano, segno della compattezza del gruppo. Ad aprire le “danze” è “Maximize” una mazzata quasi da discoteca e certo non si riesce a rimanere fermi su questo sound. Davvero un peccato l’eccesso di fumo sul palco che ostruisce per tutto il loro show la vista dello stage, del telone alle spalle del gruppo e soprattutto il volto dei musicisti, complici delle luci che sicuramente avranno reso difficile il compito ai fotografi. Molto buona invece l’acustica, gli strumenti ben bilanciati così come le tre voci. Altro brano roccioso e da disco è “365” tratta dal nuovo album, che live risulta più coinvolgente, grazie anche all’ottima prova di Elize in gran forma stasera, strano invece vedere Molin quasi rappare. Le cose migliorano tornando al passato con le seminali per il gruppo “1.000.000 Lightyears” e la suadente “Hunger”, eseguite molto bene e i cui chorus risultano vincenti: qui davvero il coinvolgimento è totale, grazie anche alla qualità delle due tracce. A questo punto Elize resta da sola sul palco per la semiballad “Amaranthine”, che stranamente risulta più veloce che su disco. Con il contributo del pubblico che la supporta, pian piano fanno l’ingresso gli altri musicisti man mano che la canzone ne richiede l’impiego. Qui Molin si ritrova non proprio a suo agio, come interpretazione è decisamente inferiore all’originale di Jake E. Berg.
Altro brano tratto dall’ultimo lavoro è “Dream”, dove l’alone rap-pop è marcato sempre ben verniciato dal metal. Prima di arrivare al finale c’è da segnalare lo show del bassista Johan, che dapprima chiede al pubblico se conoscono il suo nome, poi durante il monologo si toglie la maglietta per il caldo invitando il pubblico maschile a fare altrettanto, così nella parte davanti al centro è uno sventolare di magliette. Si conclude con i botti soprattutto ad opera dell’ottima e potente “Call Out My Name”, perfetto connubio tra elettronica e disco metal e quindi il classico “The Nexus” con la quale la band si congeda tra gli applausi a dispetto dei detrattori. Gli Amaranthe hanno dato al pubblico uno spettacolo carico di potenza ed elettronica, dove i tre cantanti si sono ben mossi sul palco dando l’impressione di ottima compattezza. Elize tra headbanging e cuoricini con le mani, è stata autrice di una convincente prova anche sulle alte tonalità, il chitarrista Olof Mörck è stato quello più immobile anche se le sue parti non sono di eccessiva difficoltà, sarei curioso di vederlo con i validi Dragonland, sua band power metal di alcuni anni fa e probabilmente (purtroppo) messa definitivamente da parte. Ama-ranthe: o li si Ama o non li si Ama, comunque dal vivo sono stati una potenza !
Powerwolf
Credenti del Metal italiani siete pregati di accomodarvi nella Chiesa del Live Club, dove alle 21.30 ha inizio la Sacra Messa dei Powerwolf con l’esclusiva omelia del vocalist rumeno Attila. Tale inizio è d’obbligo per una realtà dell’heavy power metal europeo che negli ultimi anni con i recenti tre album ha scalato le classifiche tedesche raggiungendo anche la vetta e hanno attirato alla loro “cattedrale” sempre più fedeli anche qui in Italia riuscendo letteralmente a riempire il locale. Durante la sacra attesa del concerto, lo sguardo cade sullo stage dove a differenza delle ultime uscite la tastiera è collocata in un solo luogo, a differenza del passato dove ne venivano poste due ai lati del palco. Sull’ululato del classico intro “Lupus Daemonis” l’atmosfera si fa suggestiva con il contemporaneo ingresso dei musicisti con un tripudio per Attila che sin da subito aizza i suoi fan. La messa è aperta dal singolo “Fire and Forgive” ed è subito una diabolica festa ! Il tastierista Falk è pronto a “falkeggiare” per il palco; come suo solito è l’alter ego del corpulento frontman Attila, quest’ultimo sempre d’impatto anche stando fermo, mentre il secondo corre e inneggia il pubblico. Ottima l’acustica e il fumo precedente è ormai un lontano blasfemo ricordo. La scaletta è molto lunga, una ventina di tracce in tutto per 1 ora e 45 minuti di show adrenalinico. L’esecuzione dei brani è molto buona così come l’intesa dei due fratelli e fondatori Greywolf, uno bassista e l’altro chitarrista che per tutto lo show correranno su e giù per il palco che per l’occasione è su 2 livelli. La parte da leone, o meglio da lupo la fa l’ultimo vangelo “The Sacrament of Sin” con ben 6 brani quali la citata opener, la fantastica “Killers With The Cross”, il super singolo “Demons Are A Girl’s Best Friend”, la sparata “Incense & Iron”, la marziale “Stossgebet”, impressionante live soprattutto grazie al “divino” gioco di luce prodotto dalla grande croce tutta illuminata dietro Attila che dava quel tocco religioso a tratti “ho visto la luce” e infine l’inusuale ballad “Where The Wild Wolves Have Gone” ampiamente apprezzata dai fedeli. Impeccabile la prova vocale di Attila, un vero mostro di bravura sulle diverse tonalità senza risparmiarsi su ogni nota e restando fedele a quanto si può ascoltare su disco. Anche “Blessed And Possessed” ha avuto il suo momento di “gloria” con “Army Of The Night”, la title track, la cadenzata “Let There Be Night” (introdotta intimando il silenzio in perfetto italiano, come fosse un prete professionista) e l’inno “Armata Strigoi”. Molti sono stati i momenti in cui l’affiatamento band e pubblico si è fatta manifesta, ad ogni richiamo del vocalist il pubblico rispondeva preparato ai chorus. Divertenti i siparietti di Attila per coinvolgere i presenti, chiamando in causa gli adepti nel pit, sul cornicione e quindi anche espressamente l’area vip che ben ha risposto al sollecito. Il pubblico è stato fantastico, il vero sesto elemento di stasera ed anche la band ha apprezzato, talvolta rimanendo incredula. Con “Amen & Attack” il pubblico è andato in tripudio con il cantante a raggiungere le classiche vette vocali. Ogni tanto tra una canzone è l’altra faceva la sua comparsa una sorta di frate cappuccino per spostare l’asta del microfono o portare on stage un piano per la sopra menzionata ballad “Where The Wild Wolves Have Gone” illuminata dalle torce degli smartphone – sono lontani i tempi degli accendini – e con una finta pioggia dall’alto a rendere il tutto più romantico. Immancabile “Resurrection By Erection”, presentata coinvolgendo i maschietti scherzando sulla “resurrection” di ogni mattina – un grande – canzone scandita dagli applausi e cantata insieme al pubblico. Stupenda atmosfera ed energia ! Quindi il tempo per coinvolgere nuovamente il pubblico per far battere le mani a tempo e via con la “sanguinaria” doppietta composta da “All We Need Is Blood” e “We Drink Your Blood” entrambe da “Blood Of The Saints”. Arriva quindi il momento di Attila nei panni del supremo prete tenendo un contenitore da incenso infiammando i presenti con il suo sermone per celebrare la santa messa dell’heavy metal: uno spettacolo per la sua interpretazione ! Il tutto per un salto agli esordi con “Lupus Dei” che chiude la parte principale dello show. Sulle note di “Agnus Dei” arriva un trittico post encore con altri cavalli di battaglia quali l’esplosiva “Sanctified With Dynamite”, la granitica “Coleus Sanctus” e dopo aver per l’ultima volta scherzato con il pubblico con un Attila sdraiato fintamente stanco, la trionfale “Werewolves Of Armenia” a chiudere un’eccezionale show, carico di energia, melodia, colma di colori. I Powerwolf non hanno tradito le già alte aspettative, anzi hanno fatto ancora di più rispetto al passato ! Per gli amanti di queste sonorità sono ormai un gruppo da vedere assolutamente, uno dei pochi che riesce ad unire la qualità su disco alla qualità live, grazie al carismatico frontman Attila, all’energia del tastierista Falk e alle precise melodie degli altri musicisti. Miracolosi !
Scaletta:
Lupus Daemonis (intro)
Fire And Forgive
Army Of The Night
Incense & Iron
Amen & Attack
Let There Be Night
Demons Are A Girl’s Best Friend
Killers With The Cross
Armata Strigoi
Blessed & Possessed
Where The Wild Wolves Have Gone
Resurrection By Erection
Stossgebet
All We Need Is Blood
We Drink Your Blood
Lupus Dei
-Encore-
Agnus Dei (intro)
Sanctified With Dynamite
Coleus Sanctus
Werewolves of Armenia
Wolves Against The World (outro)