Che poi sono diventati pompieri.
Perché quando il fuoco brucia la casa, non c’è nessuno che va più in giro con l’accendino.
Io colgo positivamente il sì del Movimento 5 Stelle al Tap, che consentirà – se gestito bene, e questo non è scontato – di avere il gas a minor prezzo per la Penisola.
Io colgo positivamente il fatto che sulla manovra comunque c’è un margine, appunto, di manovra. E colgo positivamente che dopo l’intervista di Attilio Fontana al Corriere e dopo Beppe Sala, sindaco di Milano, che hanno detto chiaro e tondo che la Tav serve al Nord e serve all’Italia, oggi il ministro Toninelli apra sulla Verità a una serie di valutazioni in base ai fatti concreti, con costi e benefici. Funziona così, del resto, la politica. Mica è nuova, questa cosa, e non bisogna urlare allo scandalo. Ve lo ricordate Berlusconi con un milione di posti di lavoro? E Renzi con la rottamazione? La campagna elettorale è fatta di promesse. Ma poi bisogna governare. E da questo punto di vista il percorso che stanno facendo i pentastellati è da manuale.
Tutto previsto, tutto prevedibile.
Ora la loro sfida sarà non perdere tutta la carica disrupting, di cambiamento. Altrimenti si trasformeranno nella Democrazia Cristiana, attenta all’assistenzialismo del sud e stop. Purtroppo il reddito di cittadinanza è un primo passo verso questa mutazione. Del resto, se ci pensate, anche la Dc era rivoluzionaria rispetto al fascismo, e il fascismo rispetto ai liberali, e i liberali rispetto a… e così via. Un’eterna, noiosissima ruota. E’ la politica, bellezza.