EAS sta per Episodio di Apprendimento Situato ed è quello che gli inglesi chiamano una Teaching and Learning Activity (TLA), un’attività di insegnamento e apprendimento. Domani, venerdì 19, a partire dalle 9.30, 400 docenti provenienti da tutta Italia si ritroveranno nell’auditorium San Barnaba di Brescia per riflettere su questo nuovo metodo di costruire e gestire la lezione ideato da Pier Cesare Rivoltella, direttore del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia), e diffuso in tutta Italia.
Si tratta di un’innovazione didattica valida dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di II grado, dall’università a tutti i contesti formativi. Si fonda sui nuovi principi dell’apprendimento indicati dalle neuroscienze (ripetizione, esperienza, imitazione…), coniugando la centralità dell’insegnante al protagonismo e all’autorialità degli studenti. E’ un metodo che si può usare anche senza tecnologie, ma l’uso dei dispositivi tecnologici ne potenzia l’efficacia; si presta molto bene, dunque, ad attività progettate nell’ottica dei recenti documenti del MIUR (2018) sull’Educazione Civica Digitale e sull’uso dei dispositivi mobili a scuola.
Il convegno nazionale, giunto quest’anno alla quinta edizione, si concentrerà sulla valutazione e intende far riflettere sul rapporto esistente tra didattica per EAS e valutazione. “L’obiettivo – spiega Rivoltella – è introdurre una riflessione sulle logiche valutative sottese al metodo EAS. Le acquisizioni degli ultimi anni nell’ambito didattico e docimologico hanno profondamente modificato l’agire valutativo nel settore scolastico e in particolare dalla scuola emerge la necessità di acquisire competenze specifiche inerenti la valutazione”.
All’evento partecipa Delia Campanelli, direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale. Saranno presentate esperienze didattiche innovative, mentre il pomeriggio sarà dedicato a laboratori tematici su come l’EAS si coniuga con le diverse discipline (musica, scienze, matematica, italiano, Clil, musica…) e una sessione ai presidi per capire come l’EAS trasforma non solo a livello didattico la scuola. Il convegno si svolge a Brescia perché è una delle provincie con il maggior numero di scuole che hanno adottato questo metodo pilota, raccontato e diffuso dalle pubblicazioni dell’Editrice Morcelliana.
Le ricerche mostrano che i docenti che utilizzano l’EAS apprezzano il metodo perché coinvolge attivamente gli studenti, “costringe” alla progettazione didattica e alla predisposizione dei materiali, apre alla collaborazione e al confronto non solo tra docente e classe ma anche tra studenti e sviluppa pensiero critico. Il punto di forza dell’EAS è essere un dispositivo che sostiene un cambiamento sia a livello didattico, di singolo docente e diventa un “organizzatore professionale” sia a livello di istituzione come “organizzatore di scuola”..