C’era una volta il “migrantino”

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Domenica abbiamo ospitato su Affaritaliani.it l’articolo, non un reportage ma più che altro un commento, di un nostro collaboratore quantomai urticante che – con sprezzo del pericolo per una città che incensa se stessa una volta sì e l’altra pure – si è autodefinito “i hate milano“, ovvero, provocatoriamente, io odio milano.

La verità è che la amiamo, tutti e due. Però se c’è qualcosa da dire alla nostra amata la diciamo. E questa volta, quello che abbiamo detto è che l’altra sera, alla notte dei senza fissa dimora, i barboni, i clochard, c’era assai meno gente, moooolta meno gente, di quanta ce ne fosse alle marce per l’interculturalità, i migranti eccetera eccetera.

Parliamoci chiaro, qui nessuno sostiene la necessità, o la volontà, di fare discriminazioni. Ma è un fatto: le marce e le marcette, inutili come possono essere inutili certe becere di posizione razzistelle e ignoranti, sono una manifestazione eminentemente politica.

Il “migrantino”, serve a definire una posizione politica. Si è di sinistra se si va a manifestare per il migrante, non per il barbùn. Attenzione! Non stiamo parlando di amministrazione, ma di politica. Perché se a Majorino non abbiamo mai fatto sconti, altrettanto possiamo dire che lui, per i senza tetto, ha sempre fatto molto. No, qui la critica è a quella sinistra da salotto, che scende per protestare contro Orban ma poi si schifa se vede un barbone che dorme sotto la Cariplo.

Qui stiamo parlando di quelli che se ne vanno da Starbucks a sorseggiare un bel cafferino da 20 euro al grammo e alzano la testa per guardare dentro al negozio e non a quello che ci sta piazzato davanti, senza dimora.

Qui stiamo parlando di quegli imbecilli, dall’altra parte politica che continuano a pensare che il problema siano venti neri su un barcone e non il fatto che, neri bianchi e gialli, per tutti la casa continua a rimanere più un miraggio che un diritto, con lo Stato che tassa l’acquisto, e tassa pure il mutuo.

Cioè, uno non c’ha i soldi e chiede alle banche un prestito e che cosa fa lo Stato?

Lo tassa.

Bellissimo.

Questo è.

La notte dei senza dimora fa il paio con la giornata dei senza vergogna.

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