Io vorrei capire come fa a non scoppiare un problema politico per questa cosa delle Olimpiadi. Mi spiego.
La candidatura di Milano e Cortina è la candidatura dell’Italia alle prossime Olimpiadi Invernali. Una candidatura che probabilmente ce la farà. E quindi vincerà il nostro Paese. Non solo Milano e Cortina. Così come quando Raggi rinunciò alla candidatura di Roma, fu l’Italia a rinunciare. In Lombardia e in Veneto, peraltro, governa la Lega. Cioè, la stessa forza di maggioranza che governa anche a Roma. E a Roma chi gestisce la vicenda dei giochi si chiama Giancarlo Giorgetti, che della Lega è uno dei plenipotenziari. Insomma, sembrerebbe la stessa barca. E invece no. Perchè il governo ha detto a Milano e Cortina che facciano loro, che lo Stato non ci mette né il becco ma soprattutto non ci mette i soldi. Dunque, lo Stato se ne frega. E i conti devono pagarli Milano e Cortina. Come principio generale non è neanche tanto sbagliato: vuoi un grande evento? Pagalo e gestiscilo, e tutto quel che produci è tuo. Ma se questo è il principio, allora lo Stato dovrebbe permettere al Nord di mantenere il suo residuo fiscale. Dovrebbe mandare avanti l’autonomia, battaglia leghista, sulla quale tutto tace da un bel po’. E non dovrebbe fare il reddito di cittadinanza: io sono milanese, qui lo si sfrutterebbe poco. Secondo il principio enunciato prima: vuoi i grandi eventi, pagateli. Vuoi il reddito, vai a lavorare. Vai a lavurà. Del resto, è esattamente il motto di chi vive sotto la Madonnina.