E’ morto ieri don Giovanni Barbareschi, 96 anni, prete che salvò ebrei e antifasciti, medaglia d’argento della Resistenza e tra i protagonisti del giornale clandestino cattolico ‘Il Ribelle’. A darne notizia è l’Anpi provinciale di Milano che ricorda le parole di monsignor Barbareschi: “Volevamo ribellarci al fascismo e alla Repubblica di Salò e tutto quello che si poteva fare lo abbiamo fatto”. Nella abitazione di via Eustachi 24 a Milano, dove viveva con la madre, don Barbareschi stampava documenti falsi per chi cercava di fuggire dal regime nazifascista. Barbareschi partecipò al movimento scoutista delle Aquile Randagie, messo al bando dal fascismo nel 1928, che si dava appuntamento clandestino ogni domenica, a Milano, alla Loggia dei Mercanti. Poco dopo il dicembre del 1943 gli scout avrebbero dato vita ad Oscar, l’organizzazione che rese possibile gli espatri degli ebrei e degli antifascisti in Svizzera. Per averne salvati tantissimi don Barbareschi è stato riconosciuto Giusto tra le nazioni. Fu lui, non ancora ordinato sacerdote, a dare la benedizione ai 15 partigiani uccisi in piazzale Loreto il 10 agosto 1944.