A Palazzo Marino in Musica il quartetto Indaco

0
398

Domenica 7 ottobre, alle ore 11.00, la stagione Sentieri d’Oriente di Palazzo Marino in Musica ospita in Sala Alessi il Quartetto Indaco con un  programma che accosta il Quartetto per archi in sol minore op.10 di Claude Debussy, in cui il critico Kufferath ritrovava “caratteristiche orientali” ispirate gamelan dell’Isola di Giava, al Quartetto per archi n.3 “Mishima” di Philip Glass, riduzione cameristica di alcuni brani orchestrali della colonna sonora del film di Paul Schrader sulla vita dello scrittore e poeta giapponese Yukio Mishima.

A completare il programma, il Quartetto Indaco propone le sette Miniature di Padre Komitas, religioso e compositore armeno, ispirate alle musiche popolari della propria terra. Komitas Vardapet, considerato il “padre” della musica armena, le cui composizioni erano molto amate da Debussy, dedicò la vita a raccogliere, trascrivere e rielaborare antichi canti armeni, ma anche curdi, persiani e turchi. Le Miniature sono alcune delle rare composizioni di Komitas giunte fino a noi.

Con il quinto appuntamento della stagione 2018, la rassegna Palazzo Marino in Musica prosegue così nel racconto in musica delle suggestioni, commistioni e influenze reciproche tra le culture musicali d’Oriente e Occidente dal Settecento ad oggi.

Programma:

Claude Debussy (1862 – 1918)

Quartetto per archi in sol minore op.10

 

Philip Glass (1937)

Quartetto per archi n.3 “Mishima”

1957 – Award Montage

November 25 – Ichigaya

1934 – Grandmother and Kimitake

1962 – Body Building

Blood Oath

Mishima/Closing

 

Padre Komitas (1869 – 1935)

Miniature per quartetto d’archi su temi popolari armeni

Shogher Djan

Al Ayloughs

Khoumar

Vagharshapati Par

Kele-Kele

Kaqavi

Habrban

 

Quartetto Indaco

Eleonora Matsuno, violino

Jamiang Santi, violino

Francesca Turcato, viola

Cosimo Carovani, violoncello

 

Articolo precedenteOmicidio Mantova, padre ucciso in casa dal figlio
Articolo successivoImprenditrice chiama la ‘ndrangheta per riscuotere i crediti, ‘scateno la belva’
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.