Se c’è una cosa che davvero mi disgusta è usare i bambini per le cose da adulti. Intendiamoci: io la vedo così. I bambini hanno tutti i diritti. Tutti. Senza mezzi termini. I bambini, tutti i bambini, hanno diritto a studiare, a mangiare, a scappare dalle guerre, a giocare nei parchi. Non ci deve essere incertezza su questo: i bambini hanno tutti i diritti.
Se c’è un bambino e un adulto, chi deve rinunciare a un diritto deve essere l’adulto. Ecco perché di fronte al diritto alla maternità di certi pazzi che ricorrono alla maternità surrogata, io penso solo e unicamente al bambino. Di fronte al diritto al silenzio di qualche adulto, io difendo quello a giocare e ridere dei bambini. Di fronte al caso di Lodi, dove il sindaco ha deciso di non far accedere alla mensa i bimbi i cui genitori non portino documenti nei quali attestino che non hanno proprietà al loro Paese, non può che venire lo schifo. Ma lo stesso schifo – e l’ho toccato con mano perché l’ho vissuta da dentro – mi fanno quei genitori, e sono sia italiani che stranieri, e sono tantissimi, che non pagano la mensa “tanto mica possono lasciare i bimbi digiuni”. E mi fanno schifo quelli che pretendono tutte le agevolazioni “tanto mica possono lasciare i bimbi digiuni”. E mi fanno tanto schifo quelli che “non vaccino i figli perché io la penso così”, quando i bambini hanno tutti i diritti, anche e soprattutto quello ad essere protetti. Voglio chiudere però con un caso di speranza. In una scuola del sud Milano c’è stato un incontro perché un bimbo che deve cominciare la prima elementare ha un tumore, e sta facendo la chemioterapia. A tutti i genitori è stato detto che questo bimbo sarà senza capelli, e di iniziare a spiegarlo ai propri figli, perché non lo prendano in giro, e perché lo accolgano bene. A tutti i genitori è stato detto che è importante che tutti i loro figli siano vaccinati. Figli di operai, figli di professionisti, figli di artigiani, figli del popolo e dell’elite. Nessuno ha fatto un fiato, nessuno ha mostrato egoismo. Nessuno ha detto la cretineria: io non vaccino. Di fronte alla sofferenza, c’è ancora umanità.