Interrogatorio di convalida del fermo per Fabrizio Pasini dal carcere di Brescia. L’uomo, reco confesso dell’omicidio di Manuela Bailo, sua amante, ha ribadito la sua versione dei fatti. “Non volevo ucciderla, l’ho spinta ed è caduta”. L’autopsia sul corpo della donna ha evidenziato una frattura composta al cranio che non sarebbe però stata determinante a provocare il decesso. La donna sarebbe morta per soffocamento ma non è chiaro se in conseguenza ad un’emorragia interna o se perché strangolata. Pasini, 48 anni sindacalista Uil, ha ricostruito la nottata di sabato 28 luglio quando è avvenuto il delitto attorno alle cinque del mattino. “Abbiamo litigato per un tatuaggio”, ha confermato l’uomo spiegando che la ragazza si sarebbe arrabbiata scoprendo che lui aveva fatto un tatuaggio che avrebbero invece dovuto fare insieme. Nel frattempo da questa mattina è in corso ad Ospitaletto, nel Bresciano, nell’abitazione dei genitori dell’assassino dove è avvenuto l’omicidio, un sopralluogo della Scientifica dei carabinieri per ricostruire attraverso l’esame del luminol la dinamica di quanto accaduto.