Al via la trentesima edizione della Festival di Villa Arconati

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Al via trentesima edizione del Festival di Villa Arconati-FAR, che per l’occasione torna alle sue dimensioni più logiche offrendo spazi e palco degni dell’anniversario. Si torna infatti con una platea in grado di contenere circa 2.000 posti, per un calendario che cerca di offrire qualità, energia e cura nella scelta di artisti e musiche “possibili”.

In occasione di questa edizione viene realizzata un’anteprima ad ingresso gratuito domenica 1 luglio al Cantun Sciatin, nel cuore di Bollate, città dove Mario Panzeri, il grande paroliere della canzone italiana ha vissuto per quasi 30 anni: Mario Panzeri e la sua epoca. Un omaggio in jazz. Entrato nella storia della musica leggera come uno degli autori di “Grazie dei fiori”, ha scritto alcune tra le più note canzoni italiane, come “Maramao perché sei morto?”, “Pippo non lo sa”, “Papaveri e papere”, “Casetta in Canadà”, “Lettera a Pinocchio”, “Nessuno mi può giudicare”, “Fin che la barca va” e molte altre. Musiche eseguite dalla Monday Orchestra, diretta da Luca Missiti. Ospite solista: Paolo Tomelleri. Una produzione originale di Bollate Jazz Meeting per la 30 ͣ edizione del Festival di Villa Arconati-FAR. Da un’idea di Paolo Nizzola e Giordano Minora.

Graham Nash

La XXX edizione si inaugura giovedì 5 luglio con una leggenda della musica, una voce che dagli anni Sessanta ad oggi ha cantato storie belle, importanti e molto, molto intime: Graham Nash. Inglese, protagonista della stagione del beat con gli Hollies e poi cavaliere della grande musica americana con un’incredibile avventura compositiva e vocale con David Crosby, Stephen Stills e Neil Young. Nash torna solista a settantacinque anni per cantare con classe ed eleganza un repertorio importante, fatto di dolcezze e ricordi che hanno attraversato la storia e la vita di chi ama il rock e il pop dalle vocalità ben strutturate. Alla base dello spettacolo ci sarà “Over the Years”, il doppio album antologico dedicato alla carriera solista di Nash, in uscita proprio oggi 29 giugno.

Il Festival è da sempre uno spazio di sperimentazione a vari livelli, e venerdì 6 luglio i giardini della villa riprenderanno a essere il centro del divertimento dell’intero complesso settecentesco, proprio come quando era una “Villa di delizia”. Il tutto però in chiave moderna, visto che gli spazi all’aperto si trasformeranno in una gigantesca ed elegantissima dance floor per una serata in chiave Silent disco. Sarà un’occasione inedita, durante il tradizionale appuntamento del venerdì sera di Birra in Villa, per sperimentare la forza emozionale che nasce dal connubio tra il silenzio di un luogo carico di storie, che hanno attraversato i secoli, e la musica che ciascuno sceglierà come propria colonna sonora da ascoltare in cuffia. Durante la serata, su palchi allestiti in aree suggestive del giardino, si esibiranno artisti esponenti di diverse tradizioni musicali e culturali. Nuove proposte artistiche che proiettano il Festival verso altri percorsi sonori da ascoltare anche senza cuffia. Inizio dalle 21.30.

Noa

Dopo il salto forzato della data di martedì 10 luglio – era previsto il concerto di Cristiano De Andrè, cancellato per motivi di salute dell’artista – il Festival riprende con un gradito ritorno, quello di Noa & Band, in concerto al Festival Villa Arconati-FAR con la sua band mercoledì 11 luglio per una serata speciale in collaborazione con EMERGENCY. Nata in Israele da genitori yemeniti, Noa trascorre l’infanzia negli Stati Uniti. A 17 anni decide di conoscere per la prima volta il paese dov’era nata, così viaggia in Israele dove conosce un giovane laureando in medicina, l’attuale marito, per amore del quale decide di trasferirsi definitivamente a Tel Aviv, anche se il prezzo da pagare sarà l’assolvimento dei due anni di leva, obbligatoria in Israele. Sotto le armi Noa comincia a cantare in pubblico e in seguito decide di iscriversi alla “Rimon School” fondata dal chitarrista Gil Dor per perfezionare le sue conoscenze di pianoforte e chitarra. Sarà proprio Gil Dor a notare le sue straordinarie capacità vocali per poi introdurla a Pat Metheny. Amante dell’Italia, Noa nel tempo è diventata una presenza preziosa sui palchi nazionali, con la sua grazia e la sua salda voglia di pace nella sua terra. Diventata quest’anno commendatore della Repubblica Italiana, presenta al Festival un live basato sull’ultimo album, “Love Medicine”, uscito nel 2015.
Il Concerto è dedicato alla Pace e si colloca all’interno della rassegna “Posto Giusto” dell’Assessorato alla Cultura e Pace del Comune di Bollate. Per ogni biglietto acquistato per il concerto di Noa sarà devoluto € 1 al Centro medico chirurgico di EMERGENCY ad Anabah, in Afghanistan.

Chick Corea

Un altro dei colori musicali più intensi nella storia del Festival è quello del jazz e, per rappresentarlo degnamente, lunedì 16 luglio sarà sul palco Chick Corea con la sua Akoustic Band, formata da due virtuosi come John Patitucci e Dave Weckl.
Icona musicale, tastierista e compositore, pionieristico e innovatore pianista della scena jazz, Chick Corea con il suo primo “Piano Improvisation” (1971) ridefinì i canoni di un nuovo genere del piano jazz suonato in solo, la cui influenza è tuttora viva più che mai. Instancabile spirito creativo, energico e abile sperimentatore d’avanguardia, unisce con facilità bebop, fusion jazz-rock, motivetti per bambini e opere cameristiche e sinfoniche. Vincitore di ben 22 Grammy Awards, con la Chick Corea Akoustic Band, riunisce John Patitucci al basso e Dave Weckl alla batteria – cari compagni di lunga data – per una formazione che riesce a riportare, in versione acustica, i voli lirici già sperimentati nella Chick’s Electrik Band di qualche anno fa.

“La musica spesso è tutto un equilibrio lungo la follia”, cita il testo di una delle canzoni più belle e intense di Vasco Rossi. Gogol Bordello – in concerto mercoledì 18 luglio – è un’originale e stravagante band che sta proprio in quell’equilibrio, magico e scatenato, “manovrato” dall’eccentrico e talentuoso musicista e attore Eugene Hütz. Gogol Bordello unisce sonorità gipsy a punk, cabaret e dub, in una carovana di energia e buonumore composta da violini, tamburi e chitarre distorte, una vera garanzia di divertimento. I meriti della band non si fermano ai soli e incredibili live che collezionano sold out in tutto il mondo, ma si basano anche sui sette album in studio pubblicati sinora, con sempre grandi successi di pubblico e critica. Tra i loro fan anche la super popstar Madonna, il produttore Rick Rubin e il grande Goran Bregovic. Nell’agosto 2017 è uscito il loro ultimo album “Seekers and Finders”, pubblicato per Cooking Vinyl.

Villa Arconati-FAR è da anni uno degli scenari artistici più intensi ed amati tra le varie location musicali dell’estate di Milano e dintorni. Tra il pubblico e la Villa c’è un amore importante e duraturo come per molti artisti che tornano a suonare in città scegliendo proprio Villa Arconati-FAR. È il caso dei Baustelle, band milanese d’adozione, che con la seconda parte de “L’amore e la violenza”, uscito quest’anno, tornano in Villa venerdì 20 luglio con una serie di nuove composizioni, in bilico fra canzone d’autore, rock vintage e un solido e lucido male di vivere contemporaneo e moderno. I Baustelle sono un gruppo nato a Montepulciano nel 1996. Dopo una prima fase indie e di culto diventano popolari con pezzi come “Romantico a Milano” e “Charlie fa Surf”, suonate dalle più importanti radio nazionali. Nel tempo si affermano come band live di grande livello, ampliando il loro seguito in tutta Italia. Nel 2017 pubblicano “L’amore e la violenza”, settimo disco di inediti di grande successo a cui, nel 2018 segue il volume 2, sottotitolato “Dodici nuovi pezzi facili” e con già due singoli all’attivo: “Veronica n.2” e “Jesse James e Billy Kid”.

L’ultima tappa dell’edizione del trentennale viene affidata a una voce femminile, come consuetudine del Festival che, da sempre, riserva spazio e attenzione alle artiste e alla loro espressività. Lunedì 23 luglio, infatti, ecco Melody Gardot, jazz singer di grande classe con cinque milioni di dischi venduti in tutto il mondo, una voce straordinaria e una rarissima combinazione di un sofisticato talento naturale, forza e grazia musicale. È così che dal vivo riesce a ipnotizzare il pubblico. Nel 2003 un incidente stradale la rende ipersensibile a luce e suoni e la musica diviene per lei una via di fuga, un mezzo per guarirsi e migliorarsi. Nel tempo è diventata un’attiva sostenitrice dell’uso della musica come terapia del dolore, partecipando a incontri presso università e ospedali. Un concerto da non perdere per chiudere in bellezza l’edizione numero trenta… e per immaginare già il futuro.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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