L’elettronica da ballare, sperimentale e anche suonata dal vivo torna sabato prossimo (30 giugno) al Circolo Magnolia di Segrate (Mi) per la terza edizione del festival Astro. Il primo “ospite” annunciato è stato Jon Hopkins che ha avuto, grandissima eco, dato che si tratta del ritorno nel nostro paese dell’artista inglese – una delle vere, nuove stelle dell’elettronica mondiale nell’ultimo decennio – per presentare per la prima volta in assoluto in Italia il nuovo live, imperniato sull’album “Singularity”. Del resto, dopo l’ edizione 2018, Astro Festival non poteva che mettere in campo delle carte di spessore. Successivamente sono infatti arrivati gli annunci in line up del dj set di Boys Noize (da un decennio, uno degli artisti più d’impatto nelle scena techno-electro) e dei live di Âme, George FitzGerald, Ross From Friends, Gigi Masin, in una traiettoria “astrale” che va dalla tech-house più profonda ed emozionale a quella più analogica e creativa, fino ad arrivare a bellissime e suggestive striature ambient.
Il cast si completa con quattro nomi che definiscono l’”orbita semantica” attorno a cui ruota questa edizione di Astro Festival. Mancava ancora la visionarietà “irregolare”, quella capace di giocare con gli stilemi techno destrutturandoli e rimontandoli in maniera inaspettata e visionaria, e su quella è stato chiamato Herva, al secolo Herve Atrè Corti: uno dei producer italiani dal curriculum più prestigioso, con release su Delsin e Planet Mu. Così come era importante, anzi, fondamentale arricchire questa avventura nella musica elettronica lunga una notte intera (dal tramonto a praticamente l’alba) andando a chiamare dei pionieri del suono electro – uno dei suoni che sempre e da sempre hanno cercato il futuro, superando la dimensione “terrena” per andare a soffiare vita aliena ed emozioni nella tecnologia – ovvero i fratelli D’Arcangelo, già negli anni ’90 sotto contratto per la Rephlex co-fondata da Aphex Twin e ancora oggi artisti di culto. Le emozioni e i viaggi interstellari sono un patrimonio riconosciuto anche di uno dei migliori interpreti italiani contemporanei dell’elettronica più creativa in bilico fra downtempo e battito in quattro, Indian Wells. A legare infine il tutto, per dovere d’ospitalità, non poteva mancare uno dei migliori dj resident milanesi: Walking Shadow è da anni un agitatore culturale del miglior clubbing della metropoli lombarda ed è, tra le altre cose, co-fondatore e dj resident del Dude Club, una delle venue che più ha portato la club culture milanese (ed italiana) a livello europeo.