C’era una volta Pierfrancesco Maran.

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

L’uomo dell’understatement.
L’uomo, perché definire ragazzo uno di 38 anni sposato e con una carriera più che decennale nella politica milanese è sempre e comunque una diminutio. L’uomo che ha detto di no a Parnasi e all’offerta di Parnasi di regalargli una casa. “Qui da noi non si usa“, riferiscono la sua frase le intercettazioni. Frase epica, da usare in ogni campagna elettorale. Talmente understatement, Maran, che a Sala non ha detto niente di niente. Perché forse non è successo niente. O forse sì. Non si capisce. Di certo, se fosse successo qualcosa, per Maran vale quello che scrive oggi su Facebook: “Mi fa molto piacere che sia chiaro a chiunque entri nel mio ufficio che non vi è spazio alcuno per proposte improprie“.

Ora però dobbiamo fare qualche passo indietro. Ve lo ricordate come partì la sua carriera politica? Filippo Penati credeva in lui (e faceva bene). Penati finì nella polvere dell’inchiesta dalla quale alla fine è uscito pulito. E lui, il giovane Maran, venne messo sullo spiedo e abbrustolito ben bene. Dissero e scrissero di tutto: il delfino di Penati, l’uomo al quale Penati aveva dato i voti e tutto il resto. Ci fu chi pensò, da sinistra, usando il giustizialismo che poi avrebbe distrutto la sinistra a favore del Movimento 5 Stelle, di farlo fuori dalla rosa della squadra di Pisapia. Ma Pisapia, che di politica capisce poco, allora capì molto e su Maran investì. È stato il papà del car sharing, del bike sharing, di area C e di tutte le cose di cui oggi Milano si vanta. Non fa i cortei per gli immigrati e non riempie le piazze, come il suo omonimo Majorino. Però poi quando qualcuno gli dice cretinate, risponde come riportano le intercettazioni: “Qui non si usa così“.
Gelido, controllato.
Al punto che – un istante dopo – torna in ufficio ed è proprio nel suo stile il non dire nulla a nessuno e andare avanti a fare il proprio lavoro.

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