Milano 2046, gli ex sindaci insieme per un futuro equo sostenibile

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Si sono ritrovati oggi attorno al tavolo di sala Marra a Palazzo Marino gli ex sindaci di Milano Giuliano Pisapia, Gabriele Albertini e Paolo Pillitteri. La riunione è uno dei passaggi di Milano 2046”, il laboratorio sul futuro della città nato su iniziativa della Presidenza del Consiglio comunale di Milano per progettare e lasciare in eredità alle amministrazioni che seguiranno una visione di lungo periodo e strumenti utili a progettare una città equo sostenibile.

“In un momento di profonda trasformazione della società quale quello che viviamo è necessario non subire gli eventi ma essere in grado di definire obiettivi e scelte, e prevenire i rischi – ha detto il presidente del Consiglio Lamberto Bertolé -. L’ambizioso percorso di Milano 2046 si arricchisce del prezioso contributo di chi ha già amministrato la città: l’esperienza è indispensabile per pensare al futuro”.

Anche per questo, il tavolo degli ex sindaci sarà riconvocato con i primi cittadini oggi assenti per diversi motivi.

Gli ex sindaci Albertini e Pisapia con il Presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolè.

MILANO 2046

Il punto di partenza del lavoro di Milano 2046 è il BES, l’indicatore sul “Benessere equo sostenibile” che dal 2016 affianca il Pil nel Bilancio dello Stato e consente di rendere misurabile la qualità della vita e valutare l’effetto delle politiche pubbliche su alcune dimensioni sociali fondamentali.

L’idea è quella di fare di Milano la prima città in grado di progettare i suoi interventi futuri sulla base di indicatori non solo economici ma equo sostenibili. Per declinare il Bes in chiave comunale il gruppo di lavoro avrà 18 mesi di tempo, durante i quali verranno coinvolti la società civile, i portatori di interesse e diritti, come le Università, le associazioni e le imprese, e – appunto – gli ex sindaci.

Del Comitato di indirizzo di “Milano 2046” fanno parte Lamberto Bertolé (Presidente del Consiglio Comunale), Enrico Giovannini (economista e statistico, già Ministro del lavoro e delle politiche sociali), Carlo Sini (filosofo), Alessandro Rosina (demografo e statistico), François de Brabant (esperto di innovazione e sviluppo), Ruggero Lensi (esperto di qualità dei servizi), Chiara Saraceno (sociologa), Sergio Sorgi (esperto di welfare ed economia personale), Silvia Ivaldi (psicologa del lavoro), Francesca Bertè (esperta di scenari sociali) e Giuseppe Munforte (esperto di disagio giovanile).

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