Il governatore della Lombardia Attilio Fontana è intervenuto questa mattina a Radio Lombardia. Tanti i temi affrontati dal presidente ai nostri microfoni.
“La trattativa sull’autonomia “adesso la dobbiamo concludere con urgenza e determinazione”: ha sottolineato, specificando che “può voler dire il cambiamento” non solo per la Regione ma per tutta l’Italia. La volontà della Lombardia è di ottenere l’autonomia su tutte le 23 materie possibili anche se la trattativa con il governo è partita su cinque. “Vediamo. L’importante – ha aggiunto – è fare un buchino nella diga perché quando l’acqua comincia a scorrere, non la ferma più nessuno”.
Fontana è intervenuto anche sul tema immigrazione e sull’ipotesi ventilata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini di riaprire i Cie. “Se i Cie servono per consentire che questi vengano qui ricoverati e poi spediti a casa loro ben vengano”. Secondo Fontana, la “vergogna” è che ci vogliano due anni per decidere se un richiedente ha diritto o meno all’asilo, due anni in cui viene “accompagnato per mano” per poi trovarsi da un giorno all’altro senza soldi, senza avere dove dormire, senza poter lavorare. “E’ chiaro che questi – ha concluso – sono percorsi assolutamente sbagliati. Se i Cie servono per consentire che questi vengano qui ricoverati e poi spediti a casa loro ben vengano”.
E sulle unioni civili, messi in discussione dal neo Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana: “I diritti per le unioni esistono, sono stati riconosciuti e io ritengo fondamentale che ci siano, e che vengano tutelati. Ma non soltanto dei gay anche delle coppie di fatto” così Attilio Fontana, presidente della Lombardia, ha risposto a una domanda sulle affermazioni del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che in un’intervista ha affermato che le famiglie gay non esistono. Secondo il governatore lombardo, il suo omonimo è stato frainteso perché i diritti per le unioni esistono ma “altra cosa – ha precisato a Radio Lombardia – è il concetto di famiglia. Tecnicamente secondo la Costituzione la famiglia è quella fra uomo e donna, le altre sono delle unioni che devono avere analoghi diritti ma sono una cosa tecnicamente diversa”