“Il presidente del Consiglio “metta i suoi ministri a lavorare, perche’ le parole, gli slogan, sono roba vecchia. E se sono parole omofobe e razziste sono pure tristi e imbarazzanti, perche’ tradiscono una grande ignoranza, la stessa ignoranza di sempre”. Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, si rivolge direttamente a Giuseppe Conte, ricordandogli che “se c’era una cosa ‘moderna’ che la nostra Repubblica aveva messo in campo negli ultimi trent’anni era il ministero alle Pari Opportunita’. La sua assenza nella compagine di governo, assimila questo neonato mandato a quelli del vecchio pentapartito. Il premier vuole un governo del cambiamento? Allora assegni la delega alle Pari Opportunita’,
investa sulle politiche dell’uguaglianza, risolva le diseguaglianze e le discriminazioni da cui il nostro Paese non e’ mai riuscito ad affrancarsi”. “Nelle ultime 24 ore – prosegue Piazzoni- abbiamo letto numerose dichiarazioni, del ministro Salvini e del ministro Fontana, che parevano tratte da un giornale di almeno mezzo secolo fa”. “Il furore xenofobo di Matteo Salvini, il suo rimuovere, tra l’altro con parole e concetti piuttosto confusi, l’esistenza delle famiglie omogenitoriali e soprattutto dei loro figli e figlie; il ministro alla Famiglia
che si aggrappa a quel singolare asfittico appiccicato al suo dicastero, promovendo l’invisibilita’ delle famiglie arcobaleno, che sono un dato di realta’ e non un’opzione;
sempre Fontana che ci ripropone il refrain ‘ho tanti amici gay’, per poi subito dopo raccontarci che i gay in Belgio sono addirittura nelle istituzioni, strappandoci un’amara risata, perche’ per il ministro pare che i gay siano una popolazione d’Oltralpe, mentre le persone lgbti esistono dappertutto, anche in Italia, e hanno ricoperto, e ricoprono tuttora, ruoli istituzionali di primo piano, tanto in Parlamento quanto negli enti locali. E ancora: sempre il ministro alla Famiglia che ci ripropone la retorica dei figli come un destino per le donne, scordandosi che i figli sono certo una questione di welfare e di possibilita’, ma sono innanzitutto una scelta e un atto d’amore, non una produzione da incentivare per far impennare il pil”. “Ecco – conclude il segretario nazionale di Arcigay – chiediamo al premier, tutto questo in che modo e in che senso rappresenterebbe il cambiamento? Promettono il cambiamento e ci propinano l’antiquariato: caro premier, cosi’ si inizia proprio
male”.
Fontana, per altro, è stato ‘bacchettato’ dal suo leader Matteo Salvini. “Fontana è libero di avere le sue idee” ma “non sono priorità e non sono nel contratto di Governo”. Lo ha
detto Salvini a Fanpage.it, parlandodell’intervista rilasciata al Messaggero dal collega ministro della Famiglia nella quale Fontana parlava di sostegno alla famiglia naturale – sottolineando che la famiglia arcobaleno per legge non esiste – e di rafforzamento dei consultori per dissuadere le donne dall’aborto.