Lago di Como inquinato da micro plastiche

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Dell’importanza del monitoraggio della qualità dell’acqua e delle attività umane che incidono sul benessere del lago si è parlato a Como nel convegno “Como città d’acqua”, organizzato dal circolo locale di Legambiente nel salone Bosisio della Fondazione Ca’ d’Industria. «L’intento è di avviare una riflessione di ampio respiro sul rapporto della città con il suo bene più prezioso: il lago, visto da diversi aspetti, analizzando quali sono i principali fattori inquinanti, come migliorare la qualità delle acque e la balneabilità del primo bacino. A partire dall’efficientamento del sistema fognario della città, evitando così possibili inquinamenti del lago con acque non trattate» spiega Chiara Bedetti, presidente del circolo Legambiente di Como. Oltre alla qualità a livello biologico del lago, preoccupa anche l’inquinamento da microparticelle di plastica, come evidenziato dai rilievi effettuati dalla Goletta dei Laghi, che vedrà tornare l’equipaggio del Cigno Verde sul Lario nella prima settimana di luglio.

Il lago di Como, infatti, presenta una densità media di 157mila particelle di microplastiche per chilometro quadrato, con un picco di oltre 500mila particelle nel secondo transetto collocato più a nord, in corrispondenza del restringimento tra Dervio (Lc) e Santa Maria Rezzonico (Co). Non solo il bacino, ma anche i fiumi emissari ed immissari sono stati presi in considerazione nello studio. Nel caso del Lario, nell’Addasono state rilevate 0,26 particelle ogni metro cubo di acqua, con un incremento del 62% del numero di microplastiche a valle del depuratore. Il convegno “Como città d’acqua” è stata l’occasione anche per lanciare una Applicazione per smartphone e tablet che consente di mappare le aree che si presentano degradate a causa dell’abbandono dei rifiuti, ideata da Ars Ambiente e TerrAria S.r.l. «Si tratta di uno strumento molto utile messo a disposizione dei circoli di Legambiente in tutta la regione per segnalare i principali luoghi di abbandono rifiuti, potendo archiviare e georeferenziare le informazioni. La stessa verrà utilizzata durante le giornate di Puliamo il Mondo per raccogliere preziosi dati della pulizia dei luoghi – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Anche nei territori lacustri potrà essere un valido supporto per monitorare le spiagge, dove i cittadini segnalano ai nostri circoli situazioni di degrado e di rifiuti abbandonati».

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