Durante alcuni controlli in zona Paolo Sarpi, gli agenti della Polizia Locale di Milano hanno accertato che in un esercizio commerciale all’ingrosso di materie plastiche erano messi in vendita migliaia di sacchetti e borse di plastica non biodegradabili e non compostabili. La Locale ha sequestrato 270mila sacchetti e borse di plastica trovati tra gli scaffali del negozio e stipati in un magazzino, “che non riportavano la dicitura di biodegradabilità, compostabilità e rinnovabilità, oltre all’idoneità a trasportare alimenti, e presentavano uno spessore, che gli agenti hanno misurato con un micrometro, non conforme alla Legge 123/2017 del Codice dell’Ambiente”. Questa legge, approvata nell’agosto scorso, definisce le nuove norme sulle borse di plastica leggere e prevede che, a partire dal gennaio 2018, anche i sacchetti leggeri e ultraleggeri utilizzati per il trasporto di merci e prodotti dovranno essere biodegradabili e compostabili, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40% e dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento. Gli agenti hanno sequestrato anche 40mila sacchetti e buste di platica perché riportavano diciture false sulla conformità alle norme ambientali, con uno spessore di molto inferiore a quello previsto dalla legge, tale da renderli fragili e non riutilizzabili. Il titolare dell’esercizio commerciale è stato sanzionato e indagato per il reato di frode in commercio per aver posto in vendita merce con dicitura mendace, ovvero non rispondente per qualità a quella dichiarata. Sono ancora in corso le indagini dell’Unità Anti Abusivismo per risalire al produttore dei sacchetti inquinanti. “La costanza di questi controlli – ha commentato la vicesindaco Anna Scavuzzo – è necessaria per garantire il rispetto delle regole, in difesa dei cittadini e dei tanti commercianti onesti che, seguendo la legge concorrono ad evitare ulteriori danni all’ambiente attraverso materiale plastico non conforme”.