Poliziotto e capotreno aggrediti, la Regione: ‘anche militari sui treni’

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Nuova aggressione su un treno di Trenord. E’ successo ieri su un convoglio appena partito da Milano, quando un agente fuori servizio della Questura di Lecco è intervenuto a difesa di un capotreno che era stato accerchiato da una banda di sette-otto giovani stranieri. Il ferroviere ha avuto una discussione con i giovani, tutti nordafricani. In breve il gruppo è passato dagli insulti ai fatti, alzando le mani sul capotreno. Tra i passeggeri c’era l’agente di polizia, un uomo di 41 anni, che è subito intervenuto. I giovani hanno subito preso di mira anche lui con schiaffi e pugni. Il gruppo di aggressori ha poi approfittato della fermata di Carnate per scendere dal treno e darsi alla fuga. “Quello della sicurezza sui treni e’ uno dei primi temi che sottoporremo al management di Fnm e quindi a Trenord”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Claudia Terzi, commentando l’aggressione di ieri sul convoglio diretto a Lecco.  “A loro – ha detto – esprimo tutta la solidarietà mia e della Giunta. E’ indispensabile rafforzare la collaborazione con le Forze dell’ordine e con chi gestisce il servizio proprio perché vogliamo garantire trasporti non solo efficienti, ma anche sicuri”.   Secondo l’assessore pero’ “se anche un rappresentante delle Forze dell’ordine viene aggredito cosi’ brutalmente ad opera di soggetti che si sentono liberissimi di fare quello che vogliono sul nostro territorio, tutti questi sforzi potrebbero non bastare”.  “E forse li’ sta il vero problema – ha aggiunto – e cioè nel fatto di non avere un controllo a 360 gradi e la convinzione di queste persone di poter delinquere senza doverne poi rispondere a nessuno”.  In merito all’ipotesi di far salire anche sui treni i militari, l’assessore ha detto che “e’ sicuramente un’idea cui tutti stiamo pensando, ma e’ necessario discutere con chi rappresenta le Forze dell’ordine. Attiveremo un Tavolo di confronto con le prefetture, le questure, le Forze dell’ordine e le aziende in modo da trovare una soluzione”. Intanto Trenord sottolinea che per la sicurezza l’azienda ha già messo in campo diverse azioni: “Sono 90 le guardie a servizio di Trenord che effettuano scorte straordinarie sui treni e nei principali depositi. Linee ferroviarie, luoghi e orari di maggiore necessità sono definiti e costantemente aggiornati grazie a un monitoraggio quotidiano effettuato da Trenord attraverso il Focal Point Security, che vede la partecipazione attiva del personale di bordo, in stretta collaborazione con gli organi istituzionali e di Polizia Ferroviaria”. “L’introduzione di guardie particolari giurate – aggiunge una nota della società –  è una delle azioni per la sicurezza messe in atto da Trenord. Fra le altre, si cita l’accordo con l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU), che ha previsto per tutti i clienti la possibilità di ricorrere con un servizio dedicato al Numero Unico d’Emergenza Europeo 112 – richiamato anche a bordo dei treni da vetrofanie applicate sui finestrini – per le richieste di intervento a Forze dell’Ordine, Soccorso tecnico e Soccorso sanitario. L’accordo ha inoltre portato a un collegamento diretto tra l’App Trenord e l’app Where are U di AREU. A questa iniziativa si aggiungono il lavoro di ricognizione ed efficientamento delle telecamere a bordo e l’allestimento al centro dei treni Coradia e TSR di una carrozza “Safe&Quiet On Board” – anch’essa videosorvegliata e con tre pulsanti di emergenza – con l’obiettivo di assicurare un miglior presidio dei posti a sedere occupati. Le azioni messe in atto da Trenord si aggiungono a una sempre più stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine – in particolare la Polizia ferroviaria – nell’ottica di una sicurezza “partecipata”, coordinata dalla Divisione Security aziendale”.

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