“Non abbiate fretta nel rallentare”. Questo potrebbe essere il paradosso di lunedì 7
maggio 2018, la Giornata della Lentezza, numero dodici. Infatti, anche le decisioni più sagge, rischiano di incappare in soluzioni magiche troppo affrettate. Per rallentare, per cambiare ci vuole tempo, una frenata improvvisa crea danni, come le diete istantanee che si annullano in pochi giorni.
La lentezza è oggi patrimonio di tanti: campioni sportivi che approdano a scelte lente, come Federer o la nazionale finlandese ai giochi olimpici invernali, che fra una gara e l’altra si cimentava nel lavoro a maglia.
Per cambiare non serve focalizzarsi su un solo aspetto della propria vita, occorre amore in tutto quello che facciamo, non bastano usare la bici, o camminare nel verde, la lentezza è un colore che dipinge tutto.
Milano è nella rete mondiale di città che scelgono di migliorare la vita dei cittadini anche attraverso progettiche prevedono un approccio “lento” ai problemi che una metropoli deve affrontare nel lungo periodo. Vi sembrano lente New York, Parigi, Londra, Tokyo e Shanghai? Eppure queste città stanno cercando, ciascuna a proprio modo, di trasformarsi sempre di più a misura dei propri abitanti.
In particolare lunedì 7 maggio in Corso Vittorio Emanuele a Milano, verrà istituita una ZTL, Zona del Tempo Lento, nella quale entrando i passanti potranno provare l’ebbrezza del rallentare e saranno invitati a riflettere nell’”Ufficio Tempi Smarriti”, a un tavolino del bar Le tre Gazzelle, con il “time doctor” Bruno Contigiani e Federica Balestrieri, giornalista di Formula1, frenetica pentita, sul tempo smarrito e ritrovato.