C’erano una volta le cose normali.

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Vi sembra normale che un anziano venga preso a pugni davanti al portone di casa da uno che ha una fedina penale lunga un chilometro e che se ne va in giro indisturbato a picchiare e rapinare? A me no. E mi sembra ancora meno normale che sulla sicurezza continui il balletto, stucchevole, tra quelli che vogliono fare gli sceriffi e chi invece continua pervicacemente a opporre agli schiaffi degli aggressori le statistiche che dicono che ci sono meno reati. E’ un po’ come mostrare al povero il manganello della legge, o le statistiche dell’Istat per convincerlo che è ricco. Intanto, mentre la politica va così così, sul 25 aprile e sul primo maggio assistiamo a due grandi revival: le polemiche di chi è “obbligato” a rimanere al lavoro perché i negozi rimangono aperti. E le solite polemiche sui fascisti che commemorano i loro morti. Che non sono uguali agli altri, di morti. Ma che ci sfracellano le palle da 70 anni, quindi sarebbe anche ora di seppellirli davvero, pure a sinistra. Basterebbe far rispettare le leggi senza clamore, senza dichiarazioni, solo con i fatti concreti. Non è lanciando allarmi che si combatte il fascismo, ma ridicolizzandolo. Ricordo, ad esempio, un’opera bellissima di Giancarlo Fusco: le virtù erotiche del Duce. In pratica, prendeva in giro Mussolini con tanta lievità e simpatia, negli anni cinquanta e sessanta, che la memoria del capo del fascismo non poteva essere presa sul serio. Ricordatevi che siamo in Italia, e che le cose importanti su cui non scherzare sono il vecchietto pestato a sangue. Per il resto, vale Flaiano: la situazione è grave ma non è seria.

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