Ieri, su Affaritaliani.it Milano, ho commentato molto duramente la puntata di Concita De Gregorio sulla nostra città. Una puntata che ha fatto vedere tutti lustrini e pailettes, una realtà edulcorata, praticamente un racconto edificante. Ho sostenuto che non è di questo che Milano ha bisogno. Milano ha bisogno di programmazione che mandi avanti un momento sicuramente positivo, ma costruito nel passato, con il lavoro di chi ha preceduto questa giunta. Discorso semplice. Più o meno condivisibile, ma semplice che si riassume in un concetto peraltro banale: invece di lodarvi e stralodarvi, fate programmazione perché se ne vede poca. Fine.
A questo editoriale, che ripeto può non essere condiviso, hanno risposto (oltre ad altri) un assessore, Pierfrancesco Majorino, e una consigliera comunale Simonetta D’Amico, entrambi del Partito Democratico. Majorino dice: “Ma perché tutti voi che vi state lamentando non avete scritto mai una riga sul fatto che per anni abbiamo avuto un bombardamento folle su Milano=insicurezza etc etc da parte di trasmissioni varie?”. La D’Amico dice: “Onanismo che rende ciechi? E pagine e pagine riempite solo di notizie di cronaca nera come se Milano fosse la città più insicura dell’Universo non è forse una feconda copula generatrice di odio sociale, imbarbarimento culturale e narrazione distorta della realtà?”. Riassumendo: se ci fanno i complimenti va bene, non va bene se i giornali sono pieni di cronaca nera. E che c’è stato un bombardamento folle sulla Milano insicura. Personalmente non valuto le notizie dall’effetto che hanno sulla politica, ma dal fatto che siano o meno notizie. E se in Stazione centrale si spaccia, lo scriviamo. E se una studentessa viene stuprata fuori dalla discoteca, lo scriviamo. Mi dispiace se Majorino non condivide: ma scriviamo quando c’è una notizia, e lo stesso fanno gli altri colleghi. Il problema è che i due esponenti di sinistra non colgono il punto: far emergere i problemi è un’attività sana. Non è un’attività sana fare onanismo intellettuale. Perché se emergono i problemi magari si risolvono. Se emergono invece solo i punti di forza, ci si siede su qualche divano del Salone del Mobile e ci si addormenta. E non mi va affatto che a questo punto, semplicissimo, Majorino risponda: i reati sono calati. Perché non c’è solo quello. E perché se in Stazione Centrale si spaccia di giorno e di notte, così come alle Colonne di San Lorenzo, questo avviene indipendentemente dalle statistiche ufficiali. La colpa, peraltro, non è solo del Comune. Anzi, è in minima parte del Comune, perché la sicurezza è una competenza statale. Perché questa coda di paglia? Quello che mi stupisce è che a una analisi si risponda contrapponendo un gne gne bambinesco che non fa onore alla loro intelligenza politica (nel caso di Majorino, che conosco e stimo da anni, assolutamente provata: è abilissimo).
L’SMS DI PIERFRANCESCO MAJORINO
Non hai capito un tubazzo di niente. Non critico il diritto di cronaca. Critico la tua critica alla puntata e non a roba tipo rete 4 e c
LA REPLICA DI F.M.
Nel giornalismo si dice che se uno non capisce una cosa la colpa non è di chi non ha capito ma è di chi si è spiegato male. Detto questo, che non importa un “tubazzo di niente”, controreplico: non hai capito un tubazzo di niente tu, caro Pier. Fin quando continui a opporre lo gne gne contro Rete4 a una critica sulla mancanza di progettazione e alla sovrabbondanza di autocelebrazione, rimaniamo là, fermi inchiodati in attesa che la città sfiorisca tra qualche anno.