“Faccio un grande appello ai medici: non è pensabile, né accettabile che, il giorno dopo gli scandali, emerga che molti medici sapevano di azioni discutibili da parte di loro colleghi e tutto questo non venga mai segnalato ai direttori generali, o ai responsabili della prevenzione e della corruzione, o alla direzione e generale Welfare. È necessario che la classe medica si assuma la responsabilità di emarginare o di segnalare, chi adotta comportamenti che non sono eticamente corretti e dal punto di vista professionale legittimi”. Giulio Gallera, Assessore Regionale al Welfare, ha commentato così le vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcuni vertici degli ospedali Pini-CTO e del Galeazzi, parlando a margine delle celebrazioni per i 90 anni dell’Istituto Nazionale dei Tumori. “Stiamo studiando le carte – ha aggiunto Gallera – per capire se le innovazioni che abbiamo introdotto e che stiamo introducendo dove abbiano avuto dei momenti di non funzionamento: dalle carte emerge un’azione di Regione Lombardia che ha impedito il dilagare o l’aumentare di azioni che qualora fossero dimostrate, sarebbero penalmente rilevanti. Indubbiamente dobbiamo aumentare gli sforzi, il presidente Fontana l’ha detto con chiarezza e ci costituiremo parte civile e saremo durissimi e determinatissimi nei confronti di chi ha compiuto azioni penali, che hanno danneggiato i pazienti”. Lo scandalo ha coinvolto anche Gustavo Cioppa, ex sottosegretario alla presidenza della Regione. In merito, Gallera ha detto che sarà necessario aspettare “che la magistratura faccia il proprio corso, poi alla fine vedremo. Dobbiamo mettere in campo meccanismi che non siano legati alle persone, che siano assolutamente impenetrabili e che consentano alle strutture della Regione Lombardia di cogliere lì dove si annida il malcostume, sapendo anche che, di fronte a chi vuole compiere un’azione criminosa, è difficile riuscire a intervenire in maniera tempestiva”.