E’ stata posticipata alle giornate del 9 e 10 giugno la “rievocazione storica” che il sindaco di Cologno Monzese e l’assessore alla Cultura Dania Perego, entrambi della Lega, avevano organizzato per il fine settimana del 21 e 22 aprile, a ridosso della Liberazione. Lo hanno comunicato gli stessi amministratori di Cologno in una conferenza stampa oggi pomeriggio spiegando che le forze dell’ordine stavano iniziando a preoccuparsi per il clima di tensione che si stava creando in città. A scatenare le proteste è stato il primo programma dell’iniziativa, che prevedeva la ricostruzione di un campo militare dell’esercito nazista ad opera di un gruppo che sulla sua pagina Facebook fa riferimento alla 36 Fusiler Kompanie, uno dei corpi più spietati e sanguinari delle SS di Adolf Hitler.
Sindaco e assessore hanno poi tentato di correggere il tiro inserendo, nella seconda locandina, la presenza di figuranti e tende dell’Armata Rossa e dei Partigiani per parlare di “Cologno ai tempi della seconda guerra mondiale”, anche se a Cologno – è ora che qualcuno lo spieghi al sindaco e soprattutto all’assessore alla “cultura” – l’Armata Rossa non è passata. Ma il fermo no a quella che era ormai diventata la “rievocazione nazi” da parte di partiti di sinistra e associazioni partigiane, le manifestazioni annunciate per sabato prossimo e la possibile mobilitazione dei centri sociali nei giorni dell’iniziativa, hanno spinto Rocchi e Perego a decidere non per una cancellazione della rievocazione ma per uno slittamento all’estate. Sindaco e assessore hanno accusato la sinistra colognese di “informazione distorta e strumentalizzata che ha dato il via a un susseguirsi di polemiche sterili basate sulla menzogna”.