Dal 28 marzo al 20 maggio 2018 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea presenta la personale di Teresa Margolles, artista messicana nata a Culiacán, Sinaloa nel 1963 che oggi vive e lavora tra Città del Messico e Madrid. Con una particolare attitudine al crudo realismo, l’arte di Teresa Margolles testimonia le complessità della società contemporanea, indebolita dalle allarmanti proporzioni di un crimine organizzato che sta lacerando il mondo intero e soprattutto il Messico, considerato uno dei Paesi più pericolosi al mondo. Vincitrice del Prince Claus Award 2012, Teresa Margolles ha rappresentato il Messico nella 53esima Biennale di Venezia nel 2009 e le sue opere sono state esposte in numerosi musei, istituzioni e fondazioni internazionali, tra cui le Biennali di Dallas (2017) e della Bolivia (2016), il Migros Museum für Gegenwartskunst di Zurigo (2014), il Centro de Arte Dos de Mayo a Madrid (2014), il Museo de Arte Modern di Città del Messico (2011), il Museion di Bolzano (2011), la Kunsthalle Fridericianum a Kassel (2010) e il Los Angeles County Museum of Art (2010).
Promossa dal Comune di Milano | Cultura e prodotta dal PAC con Silvana Editoriale, la mostra è curata da Diego Sileo e si inserisce in una delle quattro linee di ricerca del Padiglione d’Arte Contemporanea, che vede protagonisti i grandi nomi del panorama artistico internazionale in vista delle settimane in cui Milano diventa vetrina mondiale con miart e il Salone del Mobile. In occasione di miart e Art Week, infatti, venerdì 13 aprile alle ore 19.30 l’artista presenta una performance tributo a Karla, prostituta transessuale assassinata a Ciudad Juárez (Messico) nel 2016. Un gesto forte, che lascerà una ferita aperta sui muri del PAC e vedrà protagonista Sonja Victoria Vera Bohórquez, una donna transgender che si prostituisce a Zurigo.
Per tutta la settimana dal 10 al 14 aprile inoltre il PAC resta aperto fino alle 22.30 con biglietto ridotto € 4 a partire dalle 19, e organizza due visite guidate gratuite: giovedì 12 marzo alle ore 19 e domenica 15 marzo alle 18, con il curatore della mostra. Nella sua arte le tracce di questi scenari violenti diventano narrazione. All’interno degli obitori, come per le strade, l’artista raccoglie gli ultimi elementi di vita – oggetti, materiali, frammenti di edifici e fluidi corporei – se ne appropria e li trasporta negli spazi espositivi. Il catalogo è pubblicato da Silvana Editoriale.