“Continua a calare, anche nel mese di gennaio 2018, l’utilizzo della cassa integrazione in Italia. Nel primo mese dell’anno, sono state 17.3 milioni le ore autorizzate, una cifra di poco superiore a quella registrata nel 2008, anno di inizio della crisi economica, che fece segnare la cifra di 15.4 milioni di ore. Ma davvero in base a questi numeri, che emergono da uno studio effettuato dalla Uil nazionale, la quale ha elaborato dati Inps, possiamo parlare di una reale ripresa del sistema produttivo? Per rispondere occorre tenere presente due fattori: l’abrogazione della cassa in deroga che ha fortemente inciso sui dati del passato e l’introduzione di un costo più elevato della cassa straordinaria. Altro elemento da tenere in considerazione è che al calo delle ore di cassa autorizzate, corrisponde un aumento delle domande di disoccupazione”. Così una nota di Uil Lombardia. Prendendo in considerazione il territorio regionale, prosegue la nota, in Lombardia a gennaio 2018, rispetto al mese di gennaio del 2017, le ore di cassa integrazione autorizzate sono calate del 17.7%, attestandosi ad un totale di 3 milioni e 256 mila ore. E’ quanto emerge da un’indagine Uil. La ricerca della Uil, riferisce una nota, ha effettuato anche una stima sui posti di lavoro salvaguardati grazie allo strumento della cassa integrazione; in Lombardia, a gennaio 2017, la stima è di 23.265 unità, mentre nel gennaio di quest’anno di 19.156. Totale a livello nazionale: 179.368 posti di lavoro salvati all’inizio dell’anno scorso, 101.685 a gennaio 2018. Analizzando la situazione di ciascuna provincia della Lombardia, si nota, sempre raffrontando il mese di gennaio 2017 con quello di quest’anno, il calo delle ore di cassa integrazione a Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi e Mantova, mentre in controtendenza, un aumento del ricorso alla cassa integrazione nelle province di Pavia, Sondrio e Varese. Dall’indagine Uil emerge in Lombardia, sempre confrontando gennaio dell’anno scorso con quello di quest’anno, un calo delle ore di cassa integrazione in tutti i settori produttivi, in particolare nell’artigianato e nel commercio; positivi, anche se in minor misura, i dati di edilizia e industria. “Ci piacerebbe interpretare questi dati sulla cassa integrazione in un’ottica positiva, ma l’aumento delle domande di disoccupazione ci fa propendere per un’interpretazione purtroppo negativa – commenta Danilo Margaritella, segretario generale della Uil Milano e Lombardia – questi dati ci dicono anche che non bisogna abbassare la protezione sociale e allo stesso tempo che occorre rimettere al centro politiche economiche che favoriscano gli investimenti, rendendo più facile per le imprese assumere con contratti stabili, contrastando così il lavoro precario. Nel contempo, ci vogliono anche più protezione e più politiche attive, per favorire il reinserimento nel mercato del lavoro delle persone che hanno subito il trauma del licenziamento”.