Che idea morire di marzo, ricordo di Fausto e Iaio

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“Le nostre bandiere oggi sono al vento…” questo ricordo del giorno del funerale di Iaio e Fausto. Una bella giornata di sole, una giornata di marzo che annunciava la primavera. Una giornata in cui decine di miglia di persone portavano l’ultimo saluto a due ragazzi assassinati il 18 marzo in via Mancinelli a pochi metri dal Centro Sociale Leoncavallo che loro frequentavano. Avevo 16 anni e con me c’erano tanti coetanei smarriti, erano i giorni del rapimento Moro e la tensione era altissima.

Oggi, a distanza di 40 anni, per ricordare quei tragici giorni, ho sentito un collega che stimo, Biagio Longo all’epoca dei fatti direttore di Radio Popolare. Biagio raccontò i funerali da un balcone “preso in prestito” (vedi foto). Quella giornata ha segnato le nostre generazioni per sempre. Io ancora oggi ho un groppo in gola ogni volta che mi immetto su via Costa prima e poi su via Leoncavallo. Vedo le bandiere, il sole e penso a loro ragazzi come me. Che idea morire di marzo.

 

 

 

Da Wikipedia

L’omicidio di Fausto e Iaio fu commesso a Milano il 18 marzo 1978. Le vittime furono Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci, all’epoca diciottenni, frequentanti il Centro Sociale Leoncavallo, uccisi da 8 colpi di pistola, l’omicidio fu rivendicato da estremisti di destra. Il 18 marzo 2012 i giardini di Piazza Durante a Milano sono stati dedicati e intitolati a Fausto e Iaio dalla giunta del Comune di Milano.

Dopo un pomeriggio con gli amici, Fausto al Parco Lambro, Iaio al parco prima e poi in centro con la sua ragazza, verso le 19.30 i due ragazzi si incontrano alla Crota Piemunteisa di via Leoncavallo, uno dei luoghi di ritrovo abituale dei giovani del centro sociale. Nella sala biliardo, lo diranno poi vari testimoni, ci sono quella sera tre giovani che nessuno aveva mai visto prima. Fausto e Iaio si avviano per andare a cenare a casa Tinelli, come ogni sabato sera. Sarebbero ritornati al centro alle 21 per assistere ad un concerto blues. Fra le 19.30 e le 19.45 si incamminano e all’altezza di via Mancinelli, alle 19.55 circa, di fronte al cancello di ferro della Sir James Henderson School, sono ferme alcune persone. I due ragazzi raggiungono il gruppo in attesa nella penombra di via Mancinelli 8. C’è uno scambio di battute tra Fausto, Iaio e gli altri in attesa, poi i tre aprono il fuoco: 8 colpi calibro 32 e scappano, due di essi hanno in mano dei sacchetti, probabilmente di plastica, e indossano impermeabili chiari. Il terzo porta un giubbotto marroncino. Tutti e tre si allontanano lungo via Mancinelli. Iaio è già morto mentre Fausto agonizzerà fino all’arrivo dell’autoambulanza e morirà durante il trasporto all’ospedale.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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