Attivare nove spazi di proprietà comunale in quartieri periferici ora inutilizzati, stimolando il protagonismo degli attori sociali, culturali ed economici. Riqualificarli e trasformarli in nodi di servizio per il quartiere, con la realizzazione di una piattaforma web accessibile a tutti e l’insediamento di nuove attività a vocazione sociale, culturale ed imprenditoriale. Nasce con questo obiettivo, spiega il Comune, il progetto dal titolo programmatico “Quartieri connessi” finanziato con oltre 3 milioni di euro dal programma Pon Metro, che viene presentato oggi all’Urban center al mondo dell’associazionismo milanese, della cooperazione e della micro imprenditoria nell’ambito della Digital week, i quattro giorni a “porte aperte” dedicati alla produzione e diffusione di conoscenza ed innovazione attraverso il digitale. Come spiega l’assessore alla Casa e Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti: “Prosegue con decisione il complesso ma necessario lavoro sulle periferie.
L’obiettivo è quello di dar vita ad un servizio innovativo che organizzi e tenga insieme le tante realtà che lavorano nei quartieri milanesi. Una volta attrezzati, questi spazi diventeranno il ponte di collegamento tra le case popolari e il resto della città, e grazie all’uso delle tecnologie ci permetteranno di avvicinare i cittadini tra loro e all’Amministrazione pubblica. Quello che ho in mente – continua Rabaiotti – è un’attività a metà strada tra le social street e i negozi e i servizi di prossimità, sul modello di ‘Lulù dans ma rue’, le portinerie di quartiere parigine nate nel 2015 per risolvere i piccoli problemi quotidiani degli abitanti del vicinato”. Gli spazi che verranno messi in connessione – digitale e con il quartiere – si trovano tutti ai piedi di stabili di edilizia residenziale pubblica, per i quali perlopiù fungevano da locali di guardianìa, si presentano ricchi di potenzialità in termini di versatilità d’uso e bacino d’utenza intercettato, e sono diffusi a raggiera sul territorio della città: largo Boccioni, piazzetta Capuana (dove è già aperto anche uno spazio comunale WeMi, per informare sull’offerta dei servizi domiciliari) e via Padre Luigi Monti a nord, via sant’Erlembaldo e via Palmanova a est, viale Omero e via Faenza a sud, via Fratelli Zoia e via Visconti a ovest.
Per il progetto sono state attivate tre linee di finanziamento, che corrispondono anche alle fasi necessarie per la sua realizzazione finale: si parte con i lavori edilizi di riqualificazione e adeguamento normativo (1,112 milioni), in calendario a partire da settembre; si passa poi alla messa a punto di una piattaforma web utile per servizi specifici dedicati agli inquilini Erp (1,354 milioni); per finire si sostengono le nuove attività sociali e imprenditoriali (530mila euro di contributi) che verranno individuate questa estate tramite bando pubblico.
Pon Metro è un programma rivolto alle città metropolitane, in linea con le strategie dell’Agenda urbana europea e con gli obiettivi di Europa 2020, con il quale il Comune di Milano intende finanziare, oltre a ‘Quartieri connessi’, anche altri progetti su diversi assi di intervento, tutti comunque dedicati allo sviluppo urbano sostenibile. (omnimilano)