“Spero che Renzi non voglia fare un nuovo partito. Penso che debba prendere un tempo per riflettere, per ripensare gli errori e non ripartire subito in quarta. Non mi piace fare quello che io l’avevo detto ma a gennaio del’anno scorso in una lettera al direttore del Corriere avevo scritto a Renzi di saltare un turno. Se si fosse messo a studiare e allargare il suo mondo, sarebbe stato meglio per tutti”. Lo ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala alla presentazione, oggi a Fieramilanocity, del suo libro “Milano e il secolo delle citta’” a
“Tempo di Libri”. “Ha un’altra occasione. Non voglio che Renzi abbandoni il Pd e non possa essere piu’ protagonista della sinistra. Ma e’ chiaro che qualcosa deve cambiare. Speriamo che non cada nella tentazione di buttare tutto all’aria e presentare il suo soggetto politico”, ha aggiunto. “Non so se Mattarella dia l’incarico a Salvini e Di Maio ma mi pare inevitabile che permettera’ a chi ha vinto le elezioni di esperire la possibilita’ di arrivare al 51%.
In questa fase il Pd deve essere fermo e silente. Non penso che l’opposizione debba essere sempre dura cattiva, votando a no su tutto. Di fronte a temi che condividiamo puo’ dire di si’. Ma il Pd non e’ in partita oggi – ha detto ancora il sindaco – “Ho il sospetto che alla fine dovranno provare entrambi” riferendosi a Salvini e Di Maio. “In alternativa, suppongo che il presidente chiami ad un senso di responsabilita’ per un governo sui programmi. Ma – ha fatto notare Sala – il governo dovra’ parlare di bilancio. E le proposte sono tutti diverse una dall’altra, tra flat tax, cancellazione della Fornero e reddito di cittadinanza. Mattarella ha una bella gatta da pelare”. “Nulla in contrario al rilancio del sud. Ma il pragmatismo ci deve far dire che da Milano bisogna ripartire. Se oggi il Paese ha qualcosa di essere fiero e’ Milano. Un messaggio che il primo cittadino rilancia a “qualunque governo”. “Milano e’ un esempio da imitare. Vorrei offrire la nostra competenza. Ad esempio sui trasporti. Atm ha lanciato recentemente un piano di investimenti di 1.9 miliardi in 7 anni per rendere tutti i mezzi elettrici e stiamo realizzando una nuova metropolitana e un’altra la vorremmo portare fino a Monza. A Torino e Roma sono tecnicamente sull’orlo del fallimento. Il punto
e’: il Paese vorra’ sfruttare le nostre competenze o si illudera’ che con politiche centrali potra’ risolvere queste questioni?”.