Il prossimo 12 marzo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, assegnerà l’onorificenza di “Alfiere della Repubblica” a Jhon Luke Paradero, giovane volontario di Portofranco, associazione non profit nata nel novembre 2000 a Milano e impegnata nell’aiuto gratuito allo studio per gli studenti delle scuole superiori con difficoltà e debiti scolastici.
La storia di Jhon Luke è emblematica del metodo che Portofranco propone ai ragazzi: di origine filippina, inizia a frequentare Portofranco in prima superiore, seguendo l’esempio dei suoi cugini. Contento dell’aiuto ricevuto e dei frutti che ne ha ottenuto, Jhon Luke, che ora frequenta la quarta all’Istituto tecnico economico Moreschi di Milano, decide di diventare volontario a Portofranco. Come si legge nel messaggio Ufficiale del Quirinale: “dopo aver ricevuto solidarietà, ora la ricambia, sostenendo ragazzi che hanno problemi in matematica, materia nella quale egli, invece, è particolarmente dotato. Con il suo entusiasmo ha coinvolto anche compagni di classe, che ormai frequentano abitualmente Portofranco e aiutano chi si trova in difficoltà“.
L’associazione punta moltissimo sulla responsabilità dei ragazzi: sono loro, e non i genitori, a prenotare di volta in volta le lezioni e a prendere in mano il proprio percorso. E sono spesso dei coetanei o dei giovani che hanno iniziato l’università, i “maestri” che si trovano davanti e che sono capaci di farli riappassionare alla scuola e recuperare lacune e difficoltà. Altre volte ad aiutarli sono invece adulti- insegnanti, professionisti, pensionati… , ma il metodo non cambia: un metodo “uno a uno”, che permette un aiuto efficace e un coinvolgimento personale, e che sfocia spesso nella scelta di fermarsi a studiare nella sala studio o partecipare alle altre iniziative che vengono proposte.
Ogni pomeriggio Portofranco è un vero porto di mare, allegro e multietnico. L’esperienza di questo luogo che accoglie prende in carico i giovani è infatti naturalmente inclusiva e senza barriere: fra gli studenti iscritti, provenienti da 130 scuole superiori di Milano, il 30% è straniero e si contano almeno 10 diverse nazionalità. Si tratta per lo più di immigrati di prima o seconda generazione, come Jhon Luke, che trovano qui l’aiuto di cui necessitano per recuperare lacune linguistiche e scolastiche.