Il grande pianista milanese Maurizio Pollini torna alla Scala lunedì 26 febbraio con un programma che accosta l’Arabeske in do magg., l’Allegro in si min. e la Sonata in fa min. di Robert Schumann ai Deux nocturnes e alla Sonata in si min. di Fryderyk Chopin. Oggi Pollini ha incontrato gli studenti dei Conservatori, delle Scuole Civiche di Musica e delle Università di Milano e della Lombardia che assisteranno poi al concerto di lunedì 26 tramite i Gruppi di Interesse Scala organizzati dal Servizio Promozione Culturale. La vita artistica di Maurizio Pollini, ricorda il Teatro in una nota, è strettamente legata al Teatro alla Scala, dove ha debuttato sedicenne nel 1958 eseguendo in prima assoluta la Fantasia per pianoforte e strumenti a corda di Giorgio Federico Ghedini sotto la bacchetta di Thomas Schippers. Vi sarebbe tornato due anni più tardi, subito dopo la vittoria al Concorso Chopin di Varsavia, con il Primo Concerto di Chopin diretto da Celibidache, e poi costantemente per 142 tra recital e concerti con direttori come Abbado, Muti, Barenboim, Boulez e Chailly, presentando un vasto repertorio che spazia dal Romanticismo alla musica contemporanea, inclusa l’integrale delle Sonate di Beethoven in sette concerti nel 1995.