Burian, vitellini col cappotto e torce nei vigneti

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Dai cappotti per i vitellini alle coperte per le verdure fino alle torce anti gelo per i vigneti.
Nei campi e nelle stalle d’Italia e’ iniziata la corsa alle difese contro l’assalto del freddo siberiano. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che e’ allarme nelle campagne per
salvare piante e animali da Burian. Gli allevatori stanno mettendo i cappotti ai vitellini e hanno acceso le lampade termiche a luce rossa, mentre l’acqua negli abbeveratoi – spiega
la Coldiretti – viene scaldata fino a una temperatura di 20 gradi oppure lasciata sgocciolare per evitare il congelamento delle tubature e i rubinetti sono foderati in modo che il ghiaccio non blocchi le valvole di apertura. Inoltre il pasto degli animali e’ stato rinforzato per garantire una razione supplementare di energia e calorie. A rischio anche gli impianti di irrigazione nelle serre con il congelamento dell’acqua, per questo – spiega www.coldiretti.it – le tubature vengono svuotate, mentre le piantine di verdura vengono difese con un doppio strato di coperte. Negli uliveti sono state sospese le potature e protette le ferite mentre per i vigneti – sottolinea la Coldiretti – ci si sta preparando ad accendere fuochi e torce anti gelo per creare uno scudo di aria tiepida che protegga le piante dall’assalto del
ghiaccio, in modo da rimescolare l’aria ed evitare che il freddo ristagni al suolo. Quello che si teme – evidenzia la Coldiretti – e’ il ripetersi di uno scenario critico come quello del 1985 quando le gelate hanno compromesso il 90 per cento degli ulivi toscani, ma danni
superiori al 50 per cento si verificarono in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Molise e Basilicata con una strage di almeno 30 milioni di piante. Una preoccupazione che – continua la Coldiretti – riguarda anche i vigneti se le temperature minime dovessero scendere per lungo tempo su valori estremamente bassi. I danni strutturali alle piante – precisa la Coldiretti – sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiche’ servono anni prima che le nuove piante messe al posto di quelle uccise dal freddo inizino a produrre. Ma l’allarme – continua la Coldiretti – riguarda anche
gli animali con migliaia di morti causati allora dal freddo negli allevamenti tra mucche, cavalli, pecore, conigli e polli.Gli effetti dei cambiamenti climatici si stanno manifestano
con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro.

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