Nuovo ruolo dei Comuni, riforma del Cal, autonomia dei territori e sistema di Welfare. Sono alcuni dei temi toccati durante il confronto organizzato da Anci Lombardia e Upl nella sede di via Rovello, che ha visto protagonisti i candidati governatore Attilio Fontana (centrodestra), Giorgio Gori (centrosinistra), Dario Violi (M5S) e Onorio Rosati (LeU). Con Gori che però per impegni elettorali, scusandosi, ha dovuto lasciare il dibattito prima della conclusione, guadagnandosi la battuta polemica di Rosati “in realtà cose così non si dovrebbero perdonare”, ha detto il candidato di Leu che in quel momento stava intervenendo.
Durante il confronto Fontana che è stato anche presidente di Anci Lombardia ha ricordato “gli anni bellissimi passati in mezzo ai sindaci” e ha poi sottolineato la necessità di contrastare “il centralismo regionale” con un nuovo ruolo delle province perché “il rapporto tra Comuni e Province sono più semplici”. Raccogliendo le sollecitazioni dei presidenti di Anci Lombadia, Virginio Brivio, e di quello di Upl, Pier Luigi Mottinelli, ha convenuto anche sulla necessità di rivedere l’organizzazione del Cal, il Consiglio delle autonomie locali e ha poi confermato l’intenzione di istituire un assessorato per l’autonomia e gli enti locali e uno per la montagna. Anche per Gori bisogna “ripartire dai Comuni” che “in questi ultimi anni sono stati utilizzati dalla Regione come meri esecutori” e, inoltre, “rendere il Cal qualcosa che funziona”. Secondo Rosati i territori vanno riorganizzati, ma il candidato di Leu è tornato a criticare il modello di autonomia promosso dalla Regione con la trattativa avviata con il governo dopo il referendum del 22 ottobre perché, ha sostenuto, andrebbe piuttosto inserita in una riforma più complessiva a livello nazionale. Per Violi infine “deve terminare la stagione che ha visto i Comuni come sportelli ed esattori delle tasse altrui”.