“Fontana si può battere. Non dobbiamo dare retta ai sondaggi del centrodestra, che ne fa un uso propagandistico, dicendo che c’è una distanza incolmabile tra noi e loro. Le cose non stanno così”. Così Giorgio Gori durante l’inaugurazione della sede del suo comitato elettorale in Corso Buenos Aires, a Milano. “Può essere che il pasticcio del centrodestra ci abbia aiutato, ma sono sempre stato convinto che Maroni si potesse battere. A maggior ragione lo penso di Fontana” ha aggiunto Gori, commentando il passo indietro del governatore uscente e la candidatura dell’ex sindaco di Varese.
“Esistono molti cittadini lombardi che ancora non hanno deciso cosa voteranno” ha concluso il candidato governatore. “Circa un milione e duecentomila lombardi oggi non sanno per chi votare. Quindi abbiamo un terreno di lavoro enorme da affrontare”. “Mi viene da dire che questa è un’occasione che non possiamo perdere”. Giorgio Gori ha commentato il momento della Lega. “Credo che sia un movimento molto frazionato e combattuto al suo interno. Non abbiamo di fronte una Lega in questo momento, ma almeno tre movimenti separati: quello di Maroni, quello di Salvini, che ha espresso la candidatura di Fontana e ha seppellito in 24 ore la figura dell’attuale presidente della Regione, e poi ci sono quelli che sono usciti dalla Lega e che candidano un loro presidente con Grande Nord. Questa divisione è certamente un fatto di cui ci possiamo avvantaggiare”.
“Tantissima gente, sorrisi, entusiasmo, voglia di #FareMeglio all’inaugurazione della sede del nostro comitato elettorale, a Milano, in Corso Buenos Aires 57 (angolo Via Petrella). Da qui al 4 marzo questa sarà la casa di tutte le liste e di tutti i candidati. Grazie di cuore ai volontari che hanno allestito tutto in pochissimi giorni. Oggi non funzionava ancora il riscaldamento, ma per l’entusiasmo di tutti faceva caldo lo stesso! Veniteci a trovare, vi aspettiamo!”. Così su Facebook il candidato del centrosinistra Giorgio Gori postando alcune foto dell’inaugurazione della sede del suo comitato elettorale in corso Buenos Aires.
(omnimilano)