Regionali: Maroni non si ricandida, le reazioni

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GIORGIO GORI Candidato alla Presidenza di Regione Lombardia Centro sinistra. “Roberto Maroni ha deciso di non ricandidarsi alla presidenza della Regione Lombardia, il mio avversario è sceso dal ring. In questi mesi, ogni giorno, ho lavorato sul nostro progetto, mi sono preparato, ho studiato, immaginando di dovermi confrontare con lui. Una sfida tosta, mica una passeggiata, che nonostante i pronostici ho però sempre pensato di poter giocare fino in fondo. E invece non sarà lui”. Così Giorgio Gori, candidato alla presidenza della Regione, su Facebook. “Ieri sera gli ho telefonato. Mi ha confermato la notizia e mi ha esposto le sue motivazioni che ovviamente per correttezza non riferirò. So che in conferenza stampa oggi dirà di aver fatto molto per la Lombardia. Gli devo rispetto, ma sono di avviso completamente diverso. In Lombardia – prosegue – si può (si deve) fare molto di più, molto meglio di quanto ha fatto il centrodestra, soprattutto negli ultimi anni. Non c’è aspetto della vita pubblica – dal lavoro al welfare, dall’ambiente ai trasporti – che non indichi ampi margini di possibile miglioramento, soprattutto a vantaggio dei gruppi sociali e dei territori più fragili. Saluto dunque Roberto Maroni, e gli auguro un buon futuro. Noi continuiamo la nostra marcia, qualunque sia il nome del nuovo competitor. Rappresenterà comunque ciò che con le nostre idee e le nostre energie siamo impegnati a cambiare e a #faremeglio”.
DARIO VIOLI Candidato alla pressidenza di Regione Lombardia M5S.  “Caro Maroni… Non ci sono molte cose da dire sul tuo passo indietro: è la certificazione del tuo fallimento in cinque anni di amministrazione. Bisogna ammettere però, che il tuo è un atto di coerenza. Come potevi presentarti davanti ai lombardi con nuove promesse dopo aver disatteso quelle 2013? Tutte, nessuna esclusa. Dal 75% di tasse che volevi trattenere, all’eliminazione del bollo auto, passando per il taglio dei ticket sanitari e delle liste d’attesa. Bravo Maroni! I tuoi colleghi, che approvano la legge Fornero e poi si candidano per abolirla, che inseriscono il canone in bolletta e poi si candidano per abolirlo, dovrebbero prendere esempio da te e ritirarsi dalla scena politica. Lo dico quanto meno dal punto di vista dei lombardi, perché sappiamo che in fondo il tuo sogno è ricoprire un ruolo di potere a Roma. Ma la Lombardia almeno sarà libera, libera di respirare, libera di fare politiche per l’ambiente, libera di mandare in pensione Pedemontana e tutte le grandi opere inutili, libera di investire sulla sanità pubblica per diminuire finalmente e realmente le liste d’attesa. E potrà fare tutto questo grazie al Movimento 5 Stelle, che non ha nessun gruppo di potere da accontentare. Grazie per questo regalo di Natale, un po’ in ritardo, ma grazie lo stesso”, così il candidato presidente del M5S per la Regione Lombardia Dario Violi su Facebook.

GIULIO GALLERA“Il presidente Maroni conferma la decisione di non ricandidarsi. È stato un grande onore lavorare insieme a te Roberto e servire insieme i lombardi. Grazie di tutto!!! Sei stato uno straordinario governatore”. Lo scrive su Facebook l’assessore al Welfare Giulio Gallera postando anche una fotografia che lo ritrae con il governatore.

 

ALESSANDRO COLUCCI: “Massimo rispetto per la scelta del Presidente Maroni. La vittoria alle prossime elezioni regionali si costruisce su un programma lungimirante e sulla coalizione, vera garanzia di stabilità e successo”. Così il capogruppo di Noi con l’Italia in Regione Lombardia, Alessandro Colucci, ha commentato la decisione, confermata oggi in conferenza stampa, del Presidente Maroni di non ricandidarsi alla guida della Regione. L’annuncio del Presidente Maroni – prosegue Colucci – non deve distrarci da quella che è oggi la priorità per vincere le imminenti elezioni: la definizione di un programma capace di rispondere ai bisogni dei lombardi. In questa legislatura la maggioranza di centrodestra ha dimostrato nei fatti di saper raggiungere tutti i traguardi dal rafforzamento del modello sanitario lombardo all’introduzione del Fattore Famiglia senza dimenticare l’avvio del percorso di maggiore autonomia, ora dobbiamo solo ripartire da questi risultati per rendere la Lombardia sempre più forte”.  Per questo, pur ritenendo il nome del candidato governatore – conclude il capogruppo di Noi con l’Italia – fondamentale per fare da sintesi tra gli alleati, siamo convinti che il voto di cinque anni fa abbia già dimostrato come i lombardi sappiano che la vera garanzia di stabilità e successo è innanzitutto la coalizione. Una coalizione, quella di centrodestra, che ha portato Regione Lombardia a essere tra i primi territori europei e sempre più locomotiva di tutta l’Italia. Squadra vincente non si cambia”.

ALESSANDRO ALFIERI: “La scelta di Maroni testimonia lo scontro di potere in atto nella Lega e nel Centrodestra. A fronte del loro improvviso cambio di cavallo il Pd è invece in campo da mesi a fianco di Giorgio Gori, che sta battendo palmo a palmo la Regione confrontandosi con i lombardi. Siamo convinti che questo impegno, che parte da lontano, farà la differenza.” Lo dichiara il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri a seguito della rinuncia di Maroni a correre nuovamente per la guida della Regione Lombardia.  Si apre un’opportunità straordinaria – continua Alfieri – e spero vivamente che questa battaglia la si possa fare con la coalizione più larga possibile. La corsa solitaria di Liberi e Uguali sarebbe incomprensibile per gli elettori di centrosinistra, facendo il gioco di Salvini e della destra.”

Liberi e Uguali Lombardia: “Per noi di Liberi e Uguali, Maroni o un altro candidato fa poca differenza: continueremo a opporci alle politiche di centrodestra che hanno governato male questa Regione, così come, a differenza di Giorgio Gori e del Pd, siamo convinti che non bisogna “fare meglio” ma cambiare radicalmente rotta.  All’assemblea nazionale di Liberi e Uguali, è emerso con forza che il nostro è un progetto aperto che nasce per unire e ricostruire la Sinistra nel paese. Anche in Lombardia il nostro obiettivo è aggregare la Sinistra, allargando e aprendo le nostre liste alla partecipazione e al contributo di associazioni e del civismo di sinistra, per proporre un progetto ampio e inclusivo che punti a cambiare finalmente la nostra regione.  Lo stiamo già facendo attraverso la costruzione di una proposta politica seria, che nasce dalla partecipazione attiva di numerose realtà, e continueremo a coinvolgerne nel percorso verso le elezioni. Lo faremo anche in occasione della grande mobilitazione che stiamo organizzando e che lanceremo a partire da sabato prossimo, per raccogliere le 26.000 firme necessarie alla presentazione della lista di Liberi e Uguali e livello regionale. Forti della nostra autonomia, noi saremo presenti su tutto il territorio lombardo, a dialogare con i cittadini e ascoltare le loro istanze, presentando le nostre proposte per un cambio radicale in Regione. A differenza di altre liste, che invece non dovranno raccogliere le firme necessarie grazie ai cambi di gruppo dell’ultimo momento di alcuni consiglieri del Pd che martedì, con il via libera del Consiglio regionale, si concretizzeranno con la nascita di tre gruppi farlocchi.  Infine, mercoledì sera l’assemblea regionale di Liberi e Uguali sceglierà il nostro candidato presidente e la lista dei candidati consiglieri. “


MARCO REGUZZONI
“Lo scarso risultato del referendum sull’autonomia, le numerose inchieste giudiziarie, nessuna delle promesse mantenute (‘75% delle tasse ai Lombardi’?!), la paura delle urne e la presenza di un Grande Nord che riapre il confronto. Dall’altra parte l’immunità parlamentare e il ritorno ai palazzi di Roma dove sguazza da oltre 26 anni a spese nostre. Il Nord non è un taxi su cui salire e scendere a piacimento”. Così in una nota Marco Reguzzoni, fondatore di Grande Nord, commenta su Facebook la decisione del presidente della Regione Roberto Maroni.

RAFFAELE CATTANEO “La decisione di Maroni mi ha sorpreso. Ne rispetto la scelta personale e gli auguro ogni successo, ma certo questa notizia non rafforza la proposta del centrodestra in Lombardia. Sono comunque convinto che la coalizione saprà trovare una soluzione: i nomi di cui si sta ragionando in queste ore, Attilio Fontana e Mariastella Gelmini, sono adeguati perché figure di grande rilievo ed esperienza amministrativa e di governo per un ruolo importantissimo come la presidenza della Regione Lombardia”. Lo afferma in una nota Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale lombardo ed esponente di Noi con L’Italia. “A maggior ragione ora – prosegue – dovremo qualificare ancor di più su contenuti e programmi la proposta con cui si presenterà la nostra coalizione agli elettori. L’esperienza di governo di questi anni in Lombardia è troppo importante perché possa essere messa in discussione”. Cattaneo sottolinea “il ruolo decisivo che giocherà la componete moderata nel centrodestra anche per la vittoria in Lombardia. La scelta di Noi con l’Italia di rafforzare la coalizione appoggiando, sia a livello nazionale che a livello regionale, il centrodestra è ancora più importante e deve essere apprezzata perché senza di noi, ancor di più oggi, la vittoria in Lombardia sarebbe certamente più a rischio” conclude Cattaneo.

CHIARA CREMONESIE così mire romane evidenti spingono il presidente Maroni a sfilarsi dalla candidatura per il secondo mandato regionale, a definitiva dimostrazione di quanto poco gli importi della Lombardia. Del resto si era già ampiamente visto in questi cinque anni di una legislatura stanca, che si è trascinata fin qui tra roboanti annunci e nessun beneficio concreto per i cittadini”. Lo afferma in una nota la consigliera regionale di Lombardia Progressista – Sinistra per Gori, Chiara Cremonesi. 

 

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