Nella sua omelia della messa di oggi dell’Epifania in Duomo, monsignor Mario Delpini arcivescovo di Milano ha sottolineato gli insegnamenti che derivano dalla figura dei Magi: “Nell’offerta dei doni al Bambino si riconosce il compimento: a che cosa servono le ricchezze della terra, l’oro, l’incenso, la mirra? I Magi dichiarano: tutte le ricchezze della terra hanno uno scopo e una utilità: diventare un dono per dare gloria al Bambino. La testimonianza dei Magi contesta così l’uso delle ricchezze mondane che sembra raccomandato dalla società individualistica e utilitaristica. Sembra infatti che lo spirito del nostro tempo raccomandi di usare le ricchezze per generare ricchezza, di accumulare l’oro per arricchire, di trattenere quello che si possiede per possedere sempre di più. Nel vedere il segno della presenza di Dio nel Bambino si riconosce il compimento: dove porta tutta l’attività e l’intraprendenza umana, la capacità di fare cose, di progettare iniziative? I Magi dichiarano: tutto il fare si compie nell’adorare, tutto l’essere si compie nella pace che si ferma davanti al Bambino. La testimonianza dei Magi contesta così l’orientamento del fare verso la frenesia e l’impazienza, l’inclinazione all’agitazione e all’irrequietezza che non può fermarsi, non può sostare, non sopporta il silenzio e la pace”.