Alla fine sarà sciopero. I lavoratori di Oriocenter hanno deciso, nell’assemblea di questa sera, di portare la guerra alle aperture natalizie fino alla frontiera estrema: sciopero della ristorazione in Oriocenter per il 25, sciopero provinciale della grande distribuzione per il 26. Il tutto anticipato da un presidio, il 22 dicembre, davanti al centro commerciale di Orio al Serio (BG). I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil appoggiano la scelta dei lavoratori anche perché ogni tentativo di mediazione e le richieste di incontro con la direzione del centro commerciale non sono servite a nulla: “Esaurite le possibilità diplomatiche, non resta altro che scendere in campo con ogni mezzo possibile – dicono i segretari di FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS -, visto che le aperture sembrano ormai inevitabili, nonostante il presidio del 27 novembre, la grande mobilitazione di solidarietà portata anche da lavoratori di altri mall bergamaschi e le prese di posizione di parlamentari e politici locali, oltre all’invito del Papa fatto all’ultima udienza in Vaticano, su posizioni che la Diocesi di Bergamo, per voce di don Cristiano Re aveva già reso pubbliche”. “Adesso ci aspetteremmo una ferma presa di posizione anche da parte dei clienti – ribadiscono Mario Colleoni, Alberto Citerio e Maurizio Regazzoni -: un flop di accessi e di incassi nei giorni di festa aiuterebbe le rivendicazioni dei lavoratori di servizi che, ci piace sottolineare, non sono certo essenziali. La libertà di impresa non deve contrastare la libertà individuale di poter festeggiare ricorrenze, laiche o religiose che siano, che permettono alle persone di fermarsi a riposare, e un comportamento civile può farci considerare almeno inutile correre il 26 al Centro Commerciale per cambiare regali non completamente piaciuti….e comunque lo si può fare anche i giorni successivi….”