“Ci sono tutte le ragioni perché l’alleanza con Liberi e Uguali ci sia in Lombardia”. Giorgio Gori, candidato del centrosinistra alle Regionali in Lombardia, lancia un appello a Pietro Grasso, leader della nuova formazione Liberi e Uguali. “La mia intenzione è di parlare con Grasso, io tengo la porta aperta”. “Grasso ha detto che ci si potrà mettere d’accordo dopo il voto. In Lombardia non c’è un ‘dopo il voto’: si vince o si perde. Se si vince si governa e si cambia, oppure vince di nuovo il partito di Salvini” ha aggiunto Gori, che questa mattina ha presentato il tour elettorale “Gori 100 tappe” a Milano. Le tappe del suo tour sono state scelte in base ai risultati delle ultime elezioni regionali, quando il candidato era Umberto Ambrosoli, e sono quelle “dove siamo andati peggio”, ha detto Gori. “Questa Lombardia che andiamo a incontrare è quella che non si vede dall’ufficio del governatore della Regione – ha spiegato il sindaco di Bergamo – In un’intervista Maroni diceva che la Lombardia sarà la nuova Silicon Valley: lo dice guardando lo skyline di Porta Nuova” ma, ha aggiunto, “Milano è una cosa, la Lombardia è un’altra: ci sono molte disparità dal punto di vista dello sviluppo, ci sono territori completamente lasciati indietro e c’è stanchezza verso un centrodestra che ha promesso moltissimo e mantenuto molto poco”. “Se abbiamo perso in passato è in larga misura responsabilità nostra”, ha concluso Gori, che partirà domani con il suo tour da Valdidentro (Sondrio) e attraverserà poi tutte le provincie lombarde, dalla bergamasca a Sirmione e Orzinuovi nel bresciano, da Bellagio e l’Alto Lago comasco e lecchese a Casalmaggiore e Soresina nel cremonese, dal mantovano alle zone dell’Oltrepo pavese.