Secondo il presidente di Regione Lombardia la Pedemontana non fallirà ma concluderà l’opera. “E’ una vicenda che io continuo a ritenere incredibile, perche’ si e’ chiesto il fallimento di Pedemontana non per la evidente presenza di uno stato di insolvenza, ma per il fatto che, se le banche non avessero
rinnovato il prestito ponte, che scade a gennaio dell’anno prossimo, forse la Societa’ si sarebbe trovata in uno stato di insolvenza”. Cosi’ RobertoMaroni sulla vicenda Pedemontana, per la quale proprio oggi si e’ svolta un’udienza.
“Se applichiamo questo criterio a tutte le imprese italiane, tutte le imprese
italiane falliscono – ha aggiunto Maroni -, perche’ e’ possibile che una societa’ che magari oggi non ha problemi, finisca in uno stato di insolvenza: si chiama ‘rischio di impresa’ ed e’ connaturato all’attivita’ imprenditoriale”. “Detto questo, noi abbiamo chiesto alle banche di anticipare la disponibilita’ a
rinnovare il prestito ponte dell’anno prossimo – ha fatto sapere Maroni -: tutte le banche lo hanno dichiarato, tutte, tranne una, hanno gia’ deliberato. Nell’udienza di oggi si e’ preso atto di questo e penso che, non appena l’ultima banca nei prossimi giorni deliberera’, si chiudera’ questa vicenda in modo positivo: verra’ cioe’ respinta la richiesta di fallimento”. “Noi, come Regione
Lombardia abbiamo fatto, d’intesa con la Societa’ Pedemontana e con la Societa’ Serravalle, tutto quello che ci e’ stato chiesto – ha detto ancora -: abbiamo passato momenti non piacevoli negli ultimi mesi, ma sono ottimista, se oggi non si e’ chiusa formalmente, penso che nei prossimi giorni avremo una buona notizia su questo fronte, grazie anche all’intervento di Regione Lombardia concordato con le banche creditrici, che consentira’ di rinnovare il prestito ponte”. “Costa di piu’ non farla che farla – ha ribadito poi Maroni, rispondendo a una domanda e citando l’ex presidente della Societa’ Antonio Di Pietro -: dopo inutilmente sollecitato da oltre un anno al Governo, e’ la firma,
da parte del Mef-Ministero dell’Economia e delle Finanze, del secondo atto aggiuntivo per Pedemontana, approvato dal Cipe e firmato dal Mit-Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che consentirebbe alla Societa’ di proseguire nell’iniziativa per la conclusione delle opere: doveva essere firmato lo scorso anno, ma poi la procedura di fallimento iniziata a luglio ha congelato tutto”. “Se il Tribunale chiude questa vicenda paradossale, insistero’ con il ministro Padoan e il presidente Gentiloni, perche’, prima di Natale, venga finalmente messa questa firma su un atto aggiuntivo, che sblocca i lavori – ha concluso -. Le risorse ci sono, e’ solo un passaggio burocratico, che ha pero’ rischiato di compromettere la vicenda Pedemontana“, perche’, ha spiegato il presidente, senza la firma su questo secondo atto aggiuntivo, che e’ atto di rimodulazione delle risorse, il Tribunale ritiene che il Governo non veda futuro per questa Societa’. (Lnews)