“Lenticchie alla julienne”: Albanese ride degli chef stellati

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Giovedì 23 novembre alle 18.30 alla Feltrinelli di piazza Duomo Antonio Albanese presenta “Lenticchie alla julienne”, il nuovo libro del noto attore che si fa beffe degli chef stellati che imperversano un po’ ovunque. Alain Tonné è il personaggio inventato 15 anni fa da Antonio Albanese che, pur amando la cucina, dichiara: “siamo arrivati all’allucinazione. Ho scritto una ricetta immaginaria, il brodo alla griglia; poi ho scoperto che uno chef l’aveva fatto davvero.”

SCHEDA LIBRO

Molti sono i cuochi, ma c’è un solo Alain Tonné. Io l’ho conosciuto una notte sul molo di Marsiglia, sedeva nell’ombra, accarezzava distratto un polipo e osservando un cormorano mormorava: “Arrosto? Scottato al sale dell’Himalaya? Emulsionato con vellutata di alghe?”. Mi ha subito fatto pensare a un uomo tormentato da qualcosa: un rimpianto amoroso, un traguardo non raggiunto, parole non dette, droghe avariate. Scusandomi con il polipo, mi sono seduto accanto a lui e gli ho chiesto di raccontarmi la sua storia. Lui mi ha squadrato per lunghi minuti, poi ha detto: “Non ti parlerò del torero”. Ho annuito. Ha raccontato.
Così, senza un perché, ho colto il segreto delle sue grandi ricette, delle Alghe sferificate all’alito di cernia e del Riso tatuato all’incenso, dei Vicini al sale e del Pollo Pollock, creazioni con cui lo Chef si è proiettato ben oltre i confini dell’alta cucina, della sperimentazione gastronomica e del buonsenso, entrando nel mito. E ho ascoltato le storie dei suoi trionfi planetari, dal Fuorissimo Salone di Sondrio allo show cooking al Forum di Davos, dal rinfresco fatale per un nobile scozzese fino a una memorabile sfilata di moda sulla cupola di San Pietro. Ma poi…
Poi non so se mi sono addormentato, o se accarezzare i polipi abbia effetti lisergici. So che mi sono risvegliato il giorno dopo, solo sul molo, con una gran fame e nessuna traccia di Alain Tonné. Stretto nella mano sinistra avevo un biglietto con scritto: “Senta, il cormorano lo faccia in crosta, come il gabbiano”.
Antonio Albanese

“Prendete le lenticchie, precedentemente selezionate da due vergini altoatesine, e tagliatele alla julienne, prendendovi cura delle vostre dita, anche se dieci sono sempre state obiettivamente inutili.”

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