“E’ stata una giornata importante e impegnativa e sono molto soddisfatto di come si sono svolte le operazioni. Circa la partecipazione, avevo fatto riferimento alla partecipazione al referendum per la riforma del Titolo V della Costituzione, che oggi noi andiamo ad attuare, e lo abbiamo superato, nonostante qualche difficolta’ e le polemiche”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, oggi pomeriggio, relazionando circa l’esito del referendum per l’autonomia della Lombardia, che si e’ svolto domenica.
“Grazie a tutti quelli che si sono impegnati per il Referendum – ha ricordato Maroni -, a tutti coloro che si sono impegnati qui in Regione e fuori, ai tutti i presidenti di seggio e a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni e contributo. E innanzitutto, agli oltre tre milioni di votanti, che rappresentano il peso che volevo e che, ne sono certo, mi consentira’ di avere, nella trattativa col Governo, elementi che, senza il referendum, non avrei avuto”.
“Ringrazio anche il Consiglio regionale che due anni fa ha votato una proposta di
referendum – ha sottolineato il presidente – e al Consiglio regionale chiedo quindi di elaborare il documento che dara’ gli indirizzi e i contenuti delle richieste, con tutte e 23 le
materie, di dare mandato anche di chiedere piu’ risorse, non solo quelle legate alle competenze, chiedo di farlo in tempi rapidi e chiedo anche di individuare una rappresentanza consiliare che mi affianchi nella trattativa. Dato che tutto e’ partito da qui, e’ giusto e importante che oggi si riparta da questa aula. Chiedo di concludere tutto questo percorso entro un paio di settimane. Prima facciamo, meglio e’ per tutti, per la Regione per prima. Abbiamo schierato le squadre, ora siamo al fischio di inizio della nuova partita”.
“Penso sia utilissima anche una delegazione politica del Consiglio, di tutte le forze politiche qui presenti, da affiancare poi alle altre rappresentanze – ha aggiunto il presidente -. Ho gia’ chiesto ad Anci e Upl di indicare una delegazione di amministratori. Venerdi’ incorreremo i nostri stakeholder, a cui illustrero’ questa iniziativa e chiedero’ anche a loro di indicare chi puo’ essere mandato con noi a Roma per la trattativa”.
“Questa e’ una partita che faccio per vincere e non per pareggiare” ha proseguito il presidente della Regione Lombardia durante il suo intervento in Aula consiliare, sottolineando come si stia scrivendo un “manifesto del neo regionalismo. La Lombardia e’ una Regione speciale, ma questa caratteristica di specialita’ non va fraintesa con la richiesta di Statuto speciale – ha ribadito anche in Aula il presidente, facendo appello affinche’ si superino le polemiche e le posizioni contrarie, prendendo atto che il referendum, c’e’ stato -. Il Veneto lo ha fatto, ma noi faremo diversamente, imboccando un percorso innovativo, che porterebbe a una formula a meta’ strada tra le Regioni a Statuto ordinario e quelle a Statuto speciale. Bisogna scrivere questa pagina e io credo sia davvero una pagina esaltante, che io voglio scrivere con il Consiglio regionale e il cui esito dipendera’ da noi. E io vorrei che questa pagina venisse scritta prima della fine della Legislatura”.