“Il nostro quesito non prevede lo statuto speciale, quindi, anche volendo, non potrei
intraprendere questo percorso. Rispetto ovviamente le scelte di Zaia e lo sosterro’ in questa sua iniziativa, vedremo se riusciremo a fare una trattativa comune, perche’ mi pare che il
Governo abbia gia’ detto che non e’ disponibile a discutere sullo Statuto Speciale”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, conversando con la stampa al suo arrivo alla cerimonia di inaugurazione della 54esima edizione di Smau, a Milano.
“Noi partiamo oggi in Consiglio regionale con la nuova strada, che e’ quella di fare
una risoluzione per dare attuazione agli articoli 116 e 117, perche’ questo dice il nostro quesito referendario e siamo vincolati a quello, ovviamente – ha spiegato il presidente -.
Anche a me piacerebbe avere la Lombardia a Statuto Speciale, ma il nostro quesito dice un’altra cosa e io mi attengo a quello”.
“Noi parliamo di ‘Specialita” della Regione, non di ‘Statuto Speciale’, ma di ‘Lombardia Speciale’, – ha precisato il presidente – e’ la cosa su cui voglio insistere, perche’ e’ una
terza via tra la Regione a Statuto Ordinario e la Regione a Statuto Speciale: una ‘via lombarda’. Se la Lombardia venisse riconosciuta come ‘Regione Speciale’, potrebbe avere comunque grandi benefici, anche senza diventare una Regione a Statuto Speciale, perche’ questo richiederebbe una modifica costituzionale”.
“Oggi in Consiglio regionale diro’ che faremo una serie di incontri con gli stakeholder e gli Enti locali, ho gia’ sentito il presidenti Brivio e Mottinelli, – ha spiegato Maroni -, ci
vedremo non appena sara’ depositata in Consiglio regionale la risoluzione di attuazione e verra’ indicata da loro una delegazione: voglio andare a trattare con una squadra, perche’
non intendo fare io da solo con Gentiloni o il Governo la trattativa, ma di organizzare un percorso istituzionale, molto dettagliato, con tavoli tematici su macroaree, che raggruppino
le materie. Dovremo quindi costituire una squadra che rappresenti la Lombardia e’ cominciamo oggi.
“Ci diamo tempo due, tre settimane al massimo – ha concluso il governatore – e
sono gia’ d’accordo con Gentiloni e Bressa: appena siamo pronti, loro sono pronti. Sono felice che oltre tre milioni di Lombardi mi sostengano, faro’ valere questo grande peso democratico”.
Approfitto di questo spazio per condividere un pensiero con la speranza di avere qualche commento in merito. Il referendum aveva un quesito generico, programmato a fine legislatura (sia lombarda sia nazionale tra l’altro), dal risultato non vincolante perché solo consultivo. Non ho sentito prima del 22 molte spiegazioni circa le intenzioni, le proposte di come e su quali materie avere più autonomia ne tantomeno sulle relative risorse necessarie e oggi Maroni dice di procedere sulla via lombarda e andrà a Roma a trattare? A nome di chi? il 95% di SI ottenuti è sui voti di un terzo dei lombardi non della maggioranza come è stato per il veneto. Sono tra i pochi che hanno votato SCHEDA BIANCA ( prima volta in vita mia ) e sono felice di essermi potuto esprimere democraticamente anche sperimentando il voto elettronico resta il fatto che altrettanto democraticamente al referendum non si è espresso il 50% più 1 degli aventi diritto quindi ritengo Maroni debba fare autocritica e non farsi campagna elettorale per le prossime elezioni primaverili.
E’ in corso in questo momento il dibattitto in Consiglio Regionale proprio su questi temi. Maroni ha invitato tutte le forze poltiche a partecipare. La procedura è articolata, il consiglio regionale dovrà esprimersi.