Dal 17 ottobre al 18 febbraio 2018, Palazzo Reale celebra Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) con una grande monografica che racconta il suo intero percorso artistico.
La mostra, a cura di Danièle Devynck (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi) e Claudia Beltramo Ceppi Zevi, è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, da Giunti Arte Mostre Musei e da Electa, in collaborazione con il Musée Toulouse-Lautrec di Albi e l’Institut National d’histoire de l’art (INHA) di Parigi, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia.
Il progetto, articolato in sezioni tematiche, conduce il visitatore a comprendere il fascino e la rilevanza artistica del pittore bohémien che, senza aderire mai a una scuola, seppe costruire un nuovo e provocatorio realismo, sintesi estrema di forma, colore e movimento.
L’evoluzione stilistica dell’autore, di origine aristocratica ma testimone della Parigi più viva e popolare, viene delineata in tutte le sue fasi di maturazione, dalla pittura alla grafica, con particolare riguardo per la sua profonda conoscenza delle stampe giapponesi e per la passione verso la fotografia.
In mostra sono esposte oltre 250 opere di Toulouse-Lautrec, con 35 dipinti oltre a litografie, acqueforti e affiches, provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi e da importanti musei e collezioni internazionali come la Tate Modern di Londra, la National Gallery of Art di Washington, il Museum of Fine Arts di Houston, il MASP (Museu de Arte di San Paolo), e la BNF di Parigi, e da diverse storiche collezioni private.
Nelle sale di Palazzo Reale è possibile ammirare eccezionalmente anche la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati da Toulouse-Lautrec, accompagnati da studi e bozzetti preparatori dell’artista “maledetto”: straordinari ritratti dei personaggi e del mondo dei locali notturni di Montmartre, dal Moulin de la Galette al Divan Japonais, dalla celebre Goulue a Jane Avril.
Toulouse-Lautrec conobbe fin dalla gioventù l’arte e la cultura giapponese. Il percorso della mostra ospiterà dunque anche alcune rare e preziose stampe di maestri giapponesi, certamente note all’artista, fra le quali la serie completa della Maison verte di Utamaro che raffigura l’ambiente dei postriboli, con tutto l’universo di uomini e di donne che li abitavano.
Introdotta da uno sguardo introspettivo sulla famiglia di Toulouse-Lautrec, la mostra prende avvio con la sezione che analizza il rapporto intercorso tra l’artista francese e la fotografia, una delle tante novità che – al pari della bicicletta, del manifesto pubblicitario, del telefono – trasformeranno per sempre il quotidiano, portando nella vita parigina negli anni 1880 un’aria di inebriante modernità.