Caro Pinocchio, vorrei che raccontassi la mia storia alla radio

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C’era una volta la signora che mi ha scritto una lettera, domenica. Beh, a dirla tutta c’è ancora. So che l’argomento non sembra grande, tra le decine di morti di Las Vegas e tutto il resto. Tuttavia è molto vicino a noi ed è molto sentito da tante persone. Quindi, procedo con la sintesi della lettera. La signora mi scrive: “Caro Pinocchio, vorrei che raccontassi la mia storia alla radio. Sono consapevole che non è un grande problema, ma secondo me riguarda molte persone”. E ora vediamo qual è il problema: “L’altro giorno stavo andando in farmacia con l’utilitaria, praticamente nuova, che uso pochissimo. In una strada non trafficata del Comune di Casarile, in provincia di Milano, mi hanno fermato i vigili urbani. Gli agenti hanno spalettato e mi sono ovviamente fermata. Ho favorito patente e libretto, come richiesto. Ovviamente tutto regolare. La macchina è praticamente nuova, quindi nessun problema. I due agenti hanno anche controllato che avessi pagato l’assicurazione, tramite la targa. Anche qui, ovviamente tutto pagato. Il problema è che avevo letto che l’assicurazione non bisogna più esporla con il tagliandino in alto a destra, nel vetro. E quindi io l’ho levata dall’automobile, pensando che forse era meglio tenere a casa il tutto, visto che se ti rubano la macchina ogni volta è un casino dover rifare tutti i documenti. Beh, ho scoperto, grazie ai due zelanti agenti, che non è così. I due mi hanno fatto una multa perché mi mancava la copia dell’assicurazione che comunque i due zelanti agenti avevano già verificato che avevo pagato”. Non procedo oltre con la lettera. Però ho qualche domanda. La prima: ma se si può controllare il pagamento dell’assicurazione direttamente dalla targa, perché mai obbligare qualcuno a portarsi dietro i certificati? E’ l’ennesimo esempio di uno Stato che vuole creare confusione e vessare i cittadini. La seconda: ma i due zelanti agenti, che giustamente hanno fatto la multa (che la signora mi ha confermato di aver pagato), non avevano niente di meglio da fare – magari controllare chi corre sulla statale là vicino, o vedere che nei parchetti fosse tutto a posto – piuttosto che multare un ignaro e onesto cittadino? Chissà che cosa ne pensa il sindaco di Casarile, Antonio Civardi, che fa il tassista e che è passato agli onori delle cronache perché ha levato un “rosso stop” poiché “capisce gli automobilisti”. Ecco, sembrerebbe che si può passare con il rosso, ma bisogna avere tutti i documenti a posto. E’ questa la lezione che vogliamo dare alle persone oneste?

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