Un mondo impazzito

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C’era una volta un mondo impazzito, ma con qualche stilla di speranza. In attesa di raccontarvi per domani una storia che ci è arrivata con una lettera, che parla dell’ordinario tartassamento dei Comuni a carico dei cittadini sulle strade – e a questo proposito si prepari il sindaco di Casarile, Antonio Civardi – ecco, in attesa di quello, oggi possiamo registrare il solito week end di follia. In Spagna la gente è stata manganellata a sangue perché voleva svolgere un referendum sul cui merito non mi pronuncio perché sono abituato a parlare di quello che so, e la situazione spagnola non la conosco bene. Però una cosa è certa: se mi impedissero di esprimere un voto, anche il più stupido, anche il meno condivisible, io diventerei una belva e mi ribellerei. Poi c’è il resto: due donne ammazzate  a coltellate da un terrorista che urlava Allah Akbar a Marsiglia, spari a un concerto a Las Vegas. E a Milano, e qui c’è la stilla di speranza, un trasportatore abusivo è stato preso a martellate dalla gente che ha così sventato una violenza sessuale ai danni di una donna che lui stava molestando in macchina. Sapete dove è successo? Non in centro, ma in periferia. In quelle periferie che dicono degradate ma che sono orgogliose, orgogliosissime. Una di quelle periferie dove succedono cose non belle, delle volte, ma dove la gente non si tiene le mani in tasca e non ha paura di tirarle fuori per menare un violentatore. Il mondo impazzisce, Milano dà segni di rinsavimento. Non sono contento, ma un po’ sollevato sì.

 

Una rubrica a cura di Fabio Massa – affaritaliani.it

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