I lavoratori precari della Città Metropolitana di Milano hanno deciso l’occupazione a oltranza della sala del Consiglio. Il bilancio di quella che una volta era la Provincia avrebbe dovuto essere approvato entro oggi ma non è possibile perché i conti non tornano; mancano infatti circa 30 milioni. Alcune funzioni fondamentali vengono svolte da lavoratori precari, dipendenti che hanno vinto concorsi e spesso con anzianità pluriennali. Ma i loro contratti scadono e da lunedì queste funzioni non potranno più essere svolte. In un comunicato del sindacato USB si legge che ‘non è pervenuta nessuna risposta sulle risorse necessarie al mantenimento dei Servizi fondamentali, quali Scuole , Strade, Sicurezza Ambientale, malgrado le continue sollecitazioni, nè da parte del governo nè da parte del sindaco Sala che non si è assunto alcun impegno in tal senso, sfuggendo, anzi, al confronto. A tutto questo si aggiunge il problema dei Lavoratori Precari ancora senza contratto e i mille dubbi che ancora gravano sul salario accessorio. USB proseguirà le lotte fino all’ottenimento di garanzie occupazionali e di risorse. Riteniamo il caso di evidenziare le contraddizioni di CGIL-CISL-UIL che adesso hanno proclamato lo sciopero per i lavoratori di Province e Città metropolitane per la giornata del 6 ottobre ma che di fatto hanno sostenuto –chi col silenzio, chi apertamente- il Sì al referendum costituzionale che avrebbe cancellato definitivamente le province’.